Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini indossa la maglia con la scritta "l'Alguer" e incontra sostenitori e simpatizzanti nel Salon de la Reina Isabel dell´Hotel Carlos V. Ad accoglierlo in prima fila Marco Tedde, Michele Pais, Andrea Delogu (Fi), Marco Di Gangi e Gianfranco Langella (FdI). Assenti gli altri partiti di centrodestra. Le sue parole
ALGHERO - «Dobbiamo scontare qualche anno di reciproca diffidenza. Ma da quando c'è l'Europa, non si possono più fare le lotte solo per la Lombardia o solo per la Sardegna. L'Italia deve fare le sue battaglie contro Bruxelles, per riavere il controllo della moneta, dei confini, del lavoro, dell'economia, delle regole per l'agricoltura, per la pesca e tutto il resto. Mi si chiede dell'autonomia della Sardegna, ma se poi non può decidere nulla mentre le scippano l'aeroporto. Vengo qui in Sardegna in punta di piedi. Non sono il milanese che arriva nei posti a spiegare come si sta al mondo, ma vengo a capire e imparare».
Il segretario della Lega Matteo Salvini si è presentato così davanti ai suoi elettori algheresi, che nel tardo pomeriggio di oggi (giovedì) hanno assiepato il Salon de la Reina Isabel dell'Hotel Carlos V. Tra il pubblico, il consigliere regionale Marco Tedde, l'attuale leader dell'opposizione cittadina Michele Pais, il portavoce cittadino di Forza Italia Andrea Delogu, il presidente di Azione Alghero Marco Di Gangi, l'ex assessore comunale Gianfranco Langella (Fratelli d'Italia) e l’ex-consigliere comunale Franco Manconi (nessun altro rappresentante del Centrodestra presente). Ironizzando per la contestazione subita all'esterno dell'albergo
[GUARDA], ha commentato "rispolverando" la sua ruspa: «i centri sociali occupati devono fare la fine dei campi Rom». «Solo dei politici idioti possono non valorizzare una perla come la Sardegna. Non siete voi ad avere bisogno di me, ma io ad avere bisogno di voi. Io sono qui solo a proporre un progetto semplice, dove ognuno deve mettere il suo mattoncino per sconfiggere l'indifferenza, lo sconforto. Cambiare si può. E' caduto il muro di Berlino, non può cadere la Legge Fornero?».
L'intervento di Salvini parte dal lavoro in Sardegna, con focus sull'aeroporto di Alghero [
GUARDA], e si allarga all'Italia, alla Legge Fornero, ad una modificazione della tassazione da effettuare e dagli studi di settore da cancellare. Dalla legge sulle adozioni gay, alle problematiche legate agli asili. Poi, l'ovvio riferimento ai migranti. «Chi scappa dalle bombe e dai tagliagole islamici va accolto al meglio, merita tutto il mio rispetto ed è mio fratello. Ma gli immigrati clandestini vanno rimpatriati. Su 2300 migranti arrivati a Cagliari, 70 sono stati accolti come profughi di guerra, ma gli altri erano solo clandestini». A questo punto, spazio all'incidenza degli immigrati nel mercato del lavoro, con troppi che ne approfittano, come una schiavitù che impoverisce tutti. Convention finita: foto con i sostenitori e baci ai contestatori [
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