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Mariangela Pala 24 marzo 2016
Porto Torres: il Consiglio dice no alla tortura
Nella seduta odierna il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione promossa da Amnesty International per sollecitare il Parlamento a introdurre il reato di tortura in Italia


PORTO TORRES - Nella seduta odierna, iniziata con un minuto di silenzio per le vittime della strage di Bruxelles, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione promossa da Amnesty International per sollecitare il Parlamento a introdurre il reato di tortura in Italia. Inserita all’ordine del giorno su proposta della capogruppo di maggioranza Samuela Falchi, la mozione è stata esposta dal consigliere Gavino Bigella.

In provincia di Sassari la mozione è già stata approvata dai Consigli comunali di Sassari, Ittiri, Uri e Tissi. «L’obiettivo è quello di sollecitare il Parlamento a votare al più presto una legge che introduca il reato di tortura nel nostro paese», ha detto Bigella. Nonostante i numerosi impegni internazionali presi, nel Codice penale italiano manca ancora oggi il riconoscimento di questo reato. A quasi 15 anni dai terribili fatti del G8 di Genova del 2001, molti responsabili di gravi violazioni dei diritti umani sono sfuggiti alla giustizia e l'Italia non ha strumenti idonei per prevenire e punire efficacemente simili violazioni.

«Intanto, molti altri casi che coinvolgono e chiamano in causa le forze di polizia sono emersi e, purtroppo, continuano a emergere senza che vi sia stata una risposta adeguata da parte delle istituzioni» si legge nella mozione. «La tortura non è uno strumento attraverso il quale si può vincere niente, al contrario si puo’ solo perdere la propria dignità, civiltà e i propri valori», ha aggiunto Luciano Mura. Amnesty International ha pertanto invitato sindaco e giunta a far pervenire al Parlamento l’auspicio del consiglio a considerare la questione di introduzione di un reato specifico della tortura nell’ordinamento italiano come un argomento della massima urgenza.


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