ALGHERO - «Il nostro progetto per Agris è che diventi una struttura al servizio delle imprese, per progetti di ricerca che consentano di dare maggiore valor aggiunto alle nostre produzioni agroalimentari». Lo ha dichiarato l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi che oggi (venerdì), nella sede dell’Agenzia per la ricerca in agricoltura di Bonassai, ha incontrato i dipendenti insieme a tutti i dirigenti ed al direttore generale Roberto Zurru. «Era da tempo che volevo venire in visita qui a Bonassai, ma non voglio che questa tra noi rimanga una chiacchierata fine a se stessa: sono convinta infatti che da questo incontro parta il piano di rilancio di Agris e la valorizzazione del vostro lavoro per i prossimi anni», ha continuato l’esponente della Giunta Pigliaru. L’assemblea, che si è svolta in un clima positivo e partecipato, è servita per fare il punto sull’attività dell’agenzia ed a tracciare gli scenari futuri. Per Falchi, infatti, il ruolo di Agris deve essere «centrale in un momento come quello attuale, in cui l’agricoltura rimane uno dei settori di punta dell’economia sarda: puntiamo sulla qualità e sull’eccellenza e queste due cose si raggiungono solo con la ricerca».

«Nei tavoli di filiera che costituiremo a breve, quindi, l’Agenzia avrà un compito fondamentale e strategico», ha detto ancora la titolare dell’Agricoltura. Prima di tutto, quello di «migliorare l’analisi dei fabbisogni dei territori, in modo da affiancare le imprese nelle innovazioni dei processi e dei prodotti». In secondo luogo, secondo Elisabetta Falchi, «va rafforzata e messa in rete la collaborazione con le Università, con Sardegna Ricerche e Porto Conte Ricerche, per definire meglio i compiti di ciascuno e creare sinergie vantaggiose per tutti». Sulla carenza di risorse, richiamata più volte dagli interventi, Falchi ha prospettato più strade. Oltre alla crescita dei finanziamenti, per l’assessore bisogna «proseguire nel percorso di razionalizzazione dei beni e delle proprietà che sono inutilizzate e ora gravano come costi». Se infatti si intende proseguire nella razionalizzazione delle proprietà terriere, come fatto per esempio col progetto “Terra ai giovani”, un’altra ipotesi è quella di «mettere a disposizione delle imprese terre, laboratori e attrezzature inutilizzate».

Inoltre, «va rafforzato il lavoro per intercettare le risorse dei fondi per la ricerca come Horizon 2020, in modo da costruire progetti che servano al territorio e al tessuto produttivo». Anche sulla questione del personale, tante sono state le sollecitazioni nel corso dell’assemblea. Infatti, una buona fetta dei quasi cinquecento dipendenti di Agris è in età avanzata e c’è una forte percentuale di precari, soprattutto tra i giovani ricercatori. «In questo momento, l’Agenzia è in condizioni di forti difficoltà sotto il profilo del personale – ha concluso Elisabetta Falchi -. È una questione che approfondirò con l’assessore regionale Gianmario Demuro, con l’obiettivo di arrivare a una giusta valorizzazione delle professionalità presenti nell’Agenzia. Nei prossimi giorni convocheremo un incontro».

Nella foto: un momento dell'incontro a Bonassai