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A.B. 6 giugno 2016
Sardegna Rally Race: il gran giorno di Pedrero ad Arbatax
Il Goldentyre lascia Sa Itria e le alture della Barbagia di Olollai, e scende tra le ripide pareti di roccia verso l’azzurro cristallo del mare dell’Ogliastra


ARBATAX - Tre tappe, tre vincitori di giornata, un leader maximo che resiste ed un solo grande rally. Il Goldentyre Sardegna Rally Race lascia Sa Itria e le alture della Barbagia di Olollai, e scende tra le ripide pareti di roccia verso l’azzurro cristallo del mare dell’Ogliastra. Granito antico e giovani rocce di calcare, vegetazione maestosa della montagna e svelti fusti mossi dal vento, aria fina e penetrante che si gonfia di forza salmastra. È il caleidoscopico scenario che corre sotto il cielo, non meno intenso e vario, del terzo episodio del Mondiale Rally-Raid, nutrendosi della spettacolare natura della Sardegna. L’episodio centrale della corsa di Bike Village si apre ancora una volta su un'intrigante e complessa vicenda agonistica. Un pilota che vince la battaglia, un altro che resiste, un terzo che si propone in una proiezione tattica avvincente. È la guerra del rally più incerto della stagione.

Juan Pedrero porta la Sherco ad un nuovo successo nella prima prova speciale del giorno. Il colossale atleta catalano di Canet del Mar è il più rapido, e preciso, sui 100chilometri del labirintico settore selettivo della Tonara. Gli resistono De Soultrait e Benavides, il francese più che mai determinato a conquistare uno dei posti da pilota ufficiale nel Team Yamaha, l’argentino per rassicurare il Team Honda Hrc sulla bontà della scelta di includerlo nella formazione. Indietro Monleon, e soprattutto Alessandro Botturi, il vincitore della tappa precedente. Non c’è tregua. Inizia a piovere, ed il sole sparisce dietro alla densa coltre di maltempo, completando la scenografia della bellissima prova speciale di Orgosio, 61chilometri inediti. È il rovescio della medaglia. Botturi continua ad aprire la strada, ma scrive sulla pista bagnata con le gomme della moto ed indica così la giusta direzione agli avversari. L’incertezza cresce, ed alza il livello tecnico del confronto. De Soultrait ha l’occasione d’oro per tentare un nuovo attacco e ne approfitta immediatamente andando a vincere la prova speciale. Per il francese, rivelazione della nona edizione del Rally di Bike Village, è la terza affermazione. Pedrero (secondo) e Botturi (terzo) pagano l’inevitabile ritardo e sono superati anche da Benavides e Van Beveren.

Tutto da rifare, il risultato finale è più vicino di un giorno, ma la sua fisionomia è, se possibile, ancora più sfuocata. Nell’ordine, intanto, De Soultrait, Pedrero, Botturi. In poco più di 5', anche Benavides, Monleon e Pain. Non bastasse, il Goldentyre affronta ora la Tappa Marathon, accentuata componente avventurosa dei grandi rally. I concorrenti hanno ricevuto l’ultima assistenza a metà della terza tappa. All’arrivo di Arbatax, la loro moto va in Parco chiuso, sorvegliata ed inaccessibile. Neanche la benzina. Di un nuovo intervento da parte dei meccanici si riparlerà nella quarta tappa, il giorno dopo, a metà della lunghissima settima prova speciale del rally. La variante tattica è cruciale. Chi avrà saputo preservare la meccanica, e soprattutto le gomme, avrà un asso nella manica da giocare il giorno successivo. E così si spiega anche il tattico fatalismo dei piloti durante la seconda Speciale del giorno. Meglio rallentare un poco oggi, per garantirsi più controllo e velocità domani. Tra i Quad, segregati dal regolamento del Campionato del Mondo in una categoria a se, ma veloci quasi quanto le moto. Ignacio Casale ha rotto il motore, Rafal Sonik passa al comando e si accinge a festeggiare degnamente il 50esimo compleanno. La quarta tappa si presenta con le credenziali per diventare la più importante. È il primo grande anello con partenza e ad arrivo ad Arbatax, e la più lunga prova speciale della corsa, 165chilometri.

Classifica Assoluta: 1) De Soultrait (Yamaha 450) in 8h12'22”04; 2) Pedrero (Sherco 450) a 3'38”12; 3) Botturi (Yamaha 450) a 4'32”09; 4) Benavides (Honda 450) a 5'29”31; 5) Monleon Hernandez (Husqvarna 450) a 5'35”98; 6) Pain (Beta 430) a 6'46”31; 7) Rodrigues(Yamaha 450) a 9'30”36; 8) Van Beveren (Yamaha 450) a 11'38”21; 9) Mancini (Beta 430) a 17'41”68; 10) Cominotto (Husqvarna 500) a 20'47”43.

(© Images: APphotosport, Antonio Ammiragli, Andrea Belluschi, Niki Martinez, Paola Picone)


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