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Mariangela Pala 9 giugno 2016
Albergo di lusso all’Asinara: confronto costruttivo nel Pd
Sul “Progetto Asinara” si sta sviluppando un interessante dibattito all’interno del Partito democratico. A ciò si accompagna la consapevolezza che lo sviluppo debba essere un progetto condiviso risultato da soggettività diverse


PORTO TORRES - Una riflessione socio-economica per soffermarsi sulle molteplici forme in cui lo sviluppo locale si declina: da quella "vocativa" industriale a quella "costruita" del Parco dell’Asinara. L’esigenza di confrontarsi sui temi dello sviluppo dell’isola è nata all’interno del circolo del Partito democratico di Porto Torres che ha costituito un gruppo di lavoro coordinato dal geometra Giuseppe Marceddu, con il compito di redigere un documento di programmazione per lo sviluppo turistico dell’isola.

Il risultato è il “Progetto Asinara”, tanto discusso ma sul quale si sta sviluppando un interessante dibattito all’interno del partito. A ciò si accompagna la consapevolezza che lo sviluppo debba essere un progetto condiviso risultato da soggettività diverse. Il progetto, finalizzato alla realizzazione di un complesso alberghiero di lusso nel borgo di Cala D’Oliva con 709 posti letto e una serie di servizi di qualità, mira a creare un polo d'attrazione turistico che investa l'intero territorio del Nord Ovest della Sardegna. Un albergo diffuso della superficie complessiva di circa 17 ettari, con l'utilizzo dei volumi esistenti e la salvaguardia dei fabbricati e dei monumenti storici presenti.

Contemplato dalle norme d'attuazione dell'attuale Piano del Parco Asinara, il progetto rispetta la normativa della legge quadro sulle aree protette. Al dibattito, dalla quale è emersa la validità oggettiva del progetto, sono intervenuti in diversi ognuno per esprime considerazioni positive ma anche critiche e perplessità. L'impianto originario del Progetto si sta arricchendo di nuovi elementi grazie al supporto di tutti e sempre tenendo ferma la struttura economica su cui regge l'idea.

«E' nato un dibattito costruttivo sul tema dove vedo pian piano convergere le opinioni dei singoli sul progetto man mano che vengono dissipati i dubbi sulla salvaguardia del patrimonio ambientale e architettonico del sito», ha detto il geometra Marceddu. «Il nodo da sciogliere è la presenza umana nell’isola», ha sottolineato Giacomo Rum, un problema sul quale la stessa Regione aveva orientato l’attenzione, e scritto nella Relazione di sviluppo sociale dell’isola dove si parla di antropizzazione. «E’ inconcepibile che non ci siano le strutture di vita pubblica che invece dobbiamo portare», sostiene Rum.

Nessuna preclusione al progetto, dunque, e neppure sul fatto «che qualcuno possa permettersi di pagare 700 euro a notte, ma che funzioni in un rapporto di rotazione d’uso fatto bene che consenta la partecipazione di tutti gli operatori locali», ha aggiunto Rum. Qualche perplessità da parte dell’ex sindaco Eugenio Cossu «Mi imbarazza il metodo con il quale il progetto è stato esposto. Noi stiamo perdendo l’occasione per recuperare la nostra credibilità per affrontare temi importanti che devono essere sostenuti nella giusta misura». Resta ancora aperto il dibattito all'interno del circolo Pd dove sono in programma altre riunioni per discutere sulle prospettive di sviluppo del porto e dell'industria.
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