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Porto Torres 24notiziealgheroOpinioniTrasportiDa Ryanair a punto franco il passo è breve
Tonio Mura 24 giugno 2016
L'opinione di Tonio Mura
Da Ryanair a punto franco il passo è breve


Si può pagare 1 euro per un biglietto aereo che ci porti da Alghero a Barcellona (seppur in un aeroporto secondario della città)? Idem per Francoforte, Londra, Madrid, Dublino ecc.. Certo che no, ma anche 100 euro sarebbero pochi, probabilmente anche 200. Allora perchè, per anni, abbiamo assistito alla promozione di biglietti a un euro, ma anche a 20 euro, da parte di qualche compagnia aerea low cost europea? Come fanno queste compagnie a sostenere i costi del volo, compresi i servizi a terra e le tasse, e riuscire anche a guadagnarci qualcosa? Semplice: il volo è già pagato! Si, è già pagato, anche se a qualcuno questo non è mai passato in mente. A coprire i costi del volo interviene una legge voluta dalla Giunta Cappellacci, la n. 10 del 2010, misure per lo sviluppo del trasporto aereo. La legge si proponeva la destagionalizzazione dei flussi turistici attraverso incentivi finanziari atti a coprire i costi di avviamento di nuovi collegamenti aerei, per rendere più competitivi i nostri aeroporti regionali, il cosiddetto co-marketing ma anche La CT2 (Continuità territoriale 2, alternativa ai collegamenti per Roma e Milano).

La procedura da seguire è quella indicata negli orientamenti della comunità europea in tema di trasporto aereo, specialmente quelli del 2005, parzialmente modificati con le linee del 2014. Tutto apposto quindi? Assolutamente no! Pare che questi aiuti che la Regione ha girato alla Sogeaal e a Ryanair, siano sotto la lente dei commissari europei per infrazione, perchè rischiano di essere considerati illeciti aiuti di Stato, peraltro a favore di un'unica compagnia di bandiera, la tanto blasonata Ryanair. Un caso simile si verificò anni fa a Charleroi in Belgio, una località carbonifera caduta in disgrazia dopo la chiusura delle miniere. In pratica la Regione Vallonia e la società di gestione dell'aeroporto hanno messo la compagnia irlandese in condizione di vantaggio rispetto ai concorrenti. Torniamo all'entità degli aiuti; li indica la stessa legge n. 10: Euro 19.700.000 per il 2010 e euro 24.500.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013. In tutto una cifra che in quattro anni supera i 93 milioni di euro. Un prelievo pro-capite per cittadino sardo intorno agli 80 euro/anno (€ 320 e più in 4 anni), compresi i neonati e i pensionati. Ma siccome non è una tassa diretta con la voce "continuità terrritoriale" nessuno se ne rende conto! Ma c'è di più, perchè l'accusa di infrazione pare entri anche nel merito dell'affidamento di servizio direttamente a una compagnia low cost.

Gli orientamenti comunitari a questo proposito sono chiari: la scelta della compagnia o delle compagnie deve rispettare i principi di trasparenza, di non discriminazione e di proporzionalità, per prevenire ogni distorsione di concorrenza contraria al comune interesse connesso con i finanziamenti pubblici. "Il sostegno finanziario falsa la concorrenza nella misura in cui rafforza la posizione di un'impresa rispetto ad altre imprese" (Linee comunitarie trasporto aereo 2014 n. 41). Per intenderci: perchè la Ryanair e non un'altra compagnia low cost? Oppure: perchè solo alla Ryanair invece di aprire una manifestazione d'interesse rivolta a tutte le compagnie aeree che potevano avere un interesse a operare nell'aeroporto di Alghero? Se si dovesse accertare l'infrazione delle norme europee e il comportamento di concorrenza sleale si preannuncia una maximulta, e la cosa è talmente temuta da impedire o rallentare l’attuale processo di privatizzazione dell'aeroporto di Alghero. Gli aiuti, inoltre, non possono essere protratti ad aeternum. In fase di avviamento è ovvio che nessuna compagnia aerea voglia assumersi da sola il rischio di nuovi collegamenti, a partire soprattutto dai piccoli aeroporti sconosciuti.

In seguito però gli aiuti dovrebbero decrescere, perchè se i nuovi collegamenti funzionano dovrebbero reggersi attraverso il ritorno economico che hanno generato. Diversamente è prevista anche la sospensione dell'aiuto, addirittura la chiusura dell'aeroporto se nel bacino d'utenza di riferimento dovesse essercene un altro. Non dimentichiamo che nel nord Sardegna ci sono due aeroporti, e se uno dei due continua a maturare debiti su debiti, senza neppure creare economia strutturale sul territorio, prima o poi si dovrà parlare del suo destino! Dispiace dirlo ma è così. Ciò detto anche alla luce delle nuove linee guida europee, che per ritenere ammissibile un aiuto con soldi pubblici (cioè pagato dal contribuente) si chiedono se lo stesso investimento sia ritenuto valido anche da un investitore privato. Il che significa: i soldi pubblici non sono soldi di nessuno, e vanno usati per sostenere attività economiche che abbiano un ritorno, non per sostenere realtà in continua perdita o per appianare il continuo formarsi di debiti. Questo passaggio è importantissimo, tanto che le linee guida indicano anche il metodo da seguire per monitorare appunto questo ritorno economico.

Il tema è molto attuale ad Alghero, dove il disimpegno di Ryanair pare stia generando sul territorio perdite “milionarie”. Il mio dubbio invece riguarda il tipo di economia generata indirettamente sul territorio da Ryanair, non assolutamente strutturata e organizzata, tanto meno programmata in precedenza, incapace di attrarre nuove compagnie low cost. Vuol dire che gli aiuti non hanno generato l'effetto atteso, anzi si può dire che fossero fine a se stessi. In sostanza: non si veniva ad Alghero per averla scelta tra le perle del Mediterraneo bensì perchè ti ci portava la Ryanair a 20 euro. Pensiamoci, perchè si fa presto a dire che la crisi dipenda dall'assessore ai trasporti, che non conosco e non mi interessa difendere; forse è il modello Ryanair che non funziona! O meglio: la Ryanair segue i suoi interessi, non è un istituto di beneficienza. Peggio per noi se in questi anni non siamo riusciti a strutturare una economia turistica di qualità che sappia attrarre nuovi clienti e fidelizzare quelli vecchi. Non dispero, anzi mi auguro che la lezione serva. Un discorso a parte meritano le tasse d'imbarco: io penso che nessuna compagnia di volo, nazionale o internazionale, possa arrogarsi il diritto di condizionare le politiche fiscali di un qualsiasi governo.

Nel comportamento della Ryanair che chiede sconti sulle tasse aeroportuali vedo una grave forma di ingerenza, che ha qualcosa di paradossale ma anche di ambiguo. Come si salva allora l'aeroporto Riviera del corallo? Il proprietario, cioè la Regione, lo vuole privatizzare, ma con il rischio di una maxi multa che pende come la spada di Damocle. Difficile, a queste condizioni, che si trovi una società disposta a prendere l'aeroporto anche alla cifra simbolica di un euro! La mia idea, che non è mia perchè l'ho trovata tra le righe dei tanti articoli che ho letto sull'argomento, è la seguente: fare dei tre aeroporti e dei tre principali porti sardi dei punti franchi, cosa possibile sulla base dello Statuto della Regione Sardegna. E' vero, ci vuole coraggio, ma solo a certe condizioni si può tentare un rilancio degli aeroporti che si discosti o sia alternativo ai tentativi poco convincenti seguiti fin'ora. Purtroppo, dispiace dirlo, la Giunta regionale a questo proposito è totalmente immobile e insensibile, tanto da far pensare che voglia tutelare interessi più nazionali che sardi (far guadagnare fette di mercato all'Alitalia). Ribadirlo quindi, e farlo ribadire, non sarebbe senza significato. Ciò permetterebbe di superare anche la discussa strategia di co-marketing, di non semplice applicazione e passibile di severi controlli legati alla modalità complessa di sostenere le compagnie low cost.

Anche perchè "acca nisciun è fess", nel senso che le compagnie escluse non stanno a guardare! Di aeroporti che sono anche dei punti franchi ormai nel mondo se ne contano a decine. Il caso europeo più famoso è quello di Shannon in Irlanda, guarda caso l'aeroporto dove si ricoverano gli aerei della Ryanair per i controlli periodici e le riparazioni. Qui non si fa alcuna strategia di co-marketing e il sostegno alle compagnie aeree passa attraverso un pacchetto di defiscalizzazioni e sburocratizzazioni che abbattono anche i costi di gestione dell'aeroporto stesso. E siccome tutta la città di Shannon è una zona franca, sono arrivati anche gli investitori stranieri e si è strutturata una economia industriale di rilevante interesse. Esattamente quello che potrebbe accadere anche da noi, dando un senso all'area industriale di San Marco e andando a soddisfare uno dei requisiti più importanti che le linee guida comunitarie del trasporto aereo vanno a verificare: la relazione tra il sostegno all'apertura di nuovi collegamenti e lo sviluppo economico strutturale del territorio, che non è solo B&B, fast food e lavoro stagionale (non sempre contrattualizzato) per qualche centinaia di camerieri e quattro bagnini. Per quanto riguarda gli studenti universitari e i malati gravi, penserei rispettivamente a un bonus universitario e a uno sanitario. Per esempio: 5 viaggi a/r gratis per anno per lo studente che studia in continente e/o all’estero, idem per il bonus sanità. Impossibile? Assolutamente no! In Scozia il governo paga iscrizione, vitto e alloggio a tutti gli studenti stranieri che si iscrivono alle Università della regione, con un vantaggioso ritorno economico. Uno diceva: chi ha orecchie per intendere intenda!


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