«Comprendiamo il disagio dei lavoratori Meridiana che rischiano il posto di lavoro, ma deve essere riconosciuto che l’accordo raggiunto è un buon accordo, perché consente a Meridiana di continuare a operare, e speriamo anche a crescere», dichiara il presidente della Regione Francesco Pigliaru
OLBIA - «Comprendiamo il disagio dei lavoratori Meridiana che rischiano il posto di lavoro, ma deve essere riconosciuto che l’accordo raggiunto è un buon accordo
[LEGGI], perché consente a Meridiana di continuare a operare, e speriamo anche a crescere, e perché riduce in modo molto significativo la perdita dei posti di lavoro rispetto a quanto sarebbe altrimenti avvenuto. Per questo, riconosciamo il grande lavoro svolto dal Governo in generale e dal ministro Graziano Delrio e dal viceministro Teresa Bellanova in particolare; un percorso lungo e difficile sostenuto dalla Giunta regionale in tutti i passaggi».
Lo ha dichiarato oggi (mercoledì), il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru da Bruxelles, dove è impegnato nei lavori della Commissione Enve del Comitato delle Regioni. «L’intesa, sotto l’abile regia del Governo, ha consentito di evitare una catastrofe industriale, in assenza di essa gli esuberi sarebbero stati 950, oltre il doppio degli attuali e oltre il triplo se entro domani ci dovessero essere ulteriori uscite volontarie», aggiunge l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana.
Infatti, l’azienda avrebbe avuto prospettive di vita molto ridotte, gli altri 1200 posti di lavoro sarebbero stati fortemente a rischio e nessun investitore sarebbe stato in grado di farsi carico di una situazione così compromessa. Per i lavoratori in esubero sono stati garantiti fino a quattro anni di retribuzione all’80percento e l’impegno prioritario al loro reimpiego nei prossimi trentasei mesi, in presenza del prevedibile rilancio dell’attività produttiva. Infine, il titolare dei Trasporti rinnova l’appello al senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti: «Affinché si riconosca l’importanza dell’obiettivo raggiunto anche in rapporto alla gravità del rischio corso e si evitino forme di protesta che attentano all’incomprimibile diritto alla mobilità e all’economia di un’intera Isola».
Nella foto: il presidente Francesco Pigliaru a Bruxelles