CAGLIARI - La storia agostiniana trova a Cagliari un culto plurisecolare. Infatti, il corpo di Sant'Agostino rimane 217 anni ed in città sorsero due chiese officiate dagli agostiniani, Sant'Agostino extra moenia (chiamata dai cagliaritani Sant'Agostino vecchio) e Sant'Agostino intra moenia (Sant'Agostino nuovo). La prima di cui oggi rimane solo il sacello dove secondo la tradizione riposò per 217 anni il corpo del Santo, era in forme gotico catalane, con navata unica e tre cappelle per lato. Con l'arrivo di Carlo V a Cagliari, per migliorare il sistema difensivo murario, questa chiesetta venne pian piano dismessa ed in parte demolita, tranne la cappella dove stava il corpo di Sant'Agostino, per volontà reale.

Carlo V e poi il figlio Filippo secondo fecero costruire nel 1577 un nuovo tempio per gli agostiniani, inglobato dentro le nuove mura della Marina, in stile rinascimentale puro. Il nuovo Tempio consta di dodici altari più l'altare major dedicato alla Madonna del soccorso. Gli arredi della Chiesa extramuros abbandonata, vennero portati nel nuovo tempio sontuoso ed elegante. Non poteva mancare il culto di San Nicola da Tolentino, grande santo taumaturgo dell'ordine, conosciuto per lo più per merito dei panini benedetti tramite i quali il Santo ebbe la guarigione da malattia mortale.

Ma la cosa più bizzarra è che si racconta di un miracolo accaduto nei primi decenni del 1600. Si racconta che dal retablo di San Nicola, il Santo iniziò a lacrimare; i cagliaritani e quanti seppero dell'avvento accorsero numerosi per invocare il Santo, comprese le alte cariche laiche e religiose. A distanza di secoli, tra storia e tradizione, la Chiesa di Sant'Agostino si prepara a festeggiare il Santo e sabato 10 settembre, alle messa delle ore 10.30, verrà benedetto e distribuito il pane.

Nella foto: San Nicola da Tolentino