A.B.
17 settembre 2016
Siccità Gallura, allarme Coldiretti: «semina ridotta del 40%»
«Dalla Regione interventi immediati a tutela del comparto», chiedono i vertici di Coldiretti Gallura. Molte aziende agricole della bassa Gallura hanno dovuto rinunciare alla semina di colture come il mais ed il sorgo
OLBIA - La siccità e le conseguenti restrizioni nell’erogazione della risorsa idrica verso l’agro gallurese stanno causando ingenti danni a tutto il comparto agricolo. Rispetto alle stagioni precedenti, quest’estate le coltivazioni si sono ridotte del 40percento e le aziende agricole della bassa Gallura hanno dovuto rinunciare alla semina di colture come il mais ed il sorgo, scorte indispensabili per il mantenimento del bestiame durante l’inverno.
Non solo, la crisi idrica sta colpendo in modo trasversale tutti i settori dell’economia rurale ed anche il comparto zootecnico è in grande difficoltà. Nel territorio gallurese, il numero complessivo dei capi ovicaprini è di circa 160mila unità, mentre quello dei capi bovini è di circa 40mila unità. In particolare, quest’ultimo segmento dell’economia rappresenta un’eccellenza non solo a livello regionale, ma su tutto il territorio nazionale e se non si vuole perdere il lavoro fatto negli ultimi decenni è necessario un intervento immediato da parte della Regione Autonoma della Sardegna.
«Le turnazioni nell’erogazione dell’acqua durante la stagione irrigua e la contrazione del 40percento nella semina sono due elementi che non possono essere sottovalutati dalla Regione Sardegna – ha affermato il presidente della Coldiretti Gallura Giambattista Manduco, durante l’assemblea del Tavolo delle Associazioni Galluresi, che si è svolta ieri mattina (venerdì) nella sala consiliare della sede dell’ex provincia di Olbia-Tempo - Se si vuole salvaguardare il comparto agricolo, la sua crescita e il suo sviluppo, gli organi politici regionali devono tutelare gli agricoltori galluresi e ridurre al minimo i rischi di un’altra annata siccitosa dando corso a tutti quei progetti che consentirebbero di recuperare l’acqua altrimenti destinata al mare». L’intervento di Manduco è stato condiviso da tutte le associazioni di categoria che hanno partecipato alla riunione del Tag e dagli esponenti politici del territorio.
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