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A.B. 17 settembre 2016
Forza Italia contro il Piano venatorio regionale
Forza Italia presenta una mozione in Consiglio Regionale. «La Giunta Regionale ancora una volta va avanti senza ascoltare le categorie interessate, forzando la legge», commenta il vicecapogruppo forzista in Consiglio Regionale Marco Tedde


ALGHERO - Mentre la Giunta Pigliaru muove gli ultimi passi prima dell’approvazione del Piano faunistico venatorio regionale, le associazioni venatorie regionali e gli operatori della caccia insorgono. «La Giunta Regionale ancora una volta va avanti senza ascoltare le categorie interessate, forzando la legge», commenta il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde a pochi giorni dalla prima riunione tenutasi tra i cosiddetti portatori d’interesse (associazioni, cacciatori) e la Regione Autonoma della Sardegna. «Una riunione inspiegabilmente non verbalizzata, per motivi non precisati, finalizzata alla Valutazione ambientale strategica durante la quale i portatori d’interesse avrebbero potuto, in contraddittorio con la Regione, formulare osservazioni e proporre correzioni al Piano venatorio faunistico regionale».

«Invece, a sorpresa, - prosegue il consigliere regionale algherese - il relatore ed i funzionari regionali hanno dopo un po’ abbandonato i lavori a seguito delle legittime richieste d’informazioni riguardo alla spesa sostenuta dalla Regione Sardegna per la predisposizione del Piano. Richiesta che avrebbe suscitato la replica piccata del relatore ed il conseguente abbandono della riunione. Un comportamento puerile e inopportuno - attacca l’esponente azzurro – inaccettabile, perché tenuto da persone che spendono soldi pubblici, che invalida la riunione e che mortifica gravemente il diritto delle associazioni venatorie e dei cacciatori di esprimere il proprio punto di vista su un Piano che in prima persona dovranno applicare. Un Piano che, tra l’altro, prevede l’istituzione dei cosiddetti ambiti territoriali di caccia, cioè organismi costosi chiamati a tracciare confini venatori in cui sarà suddivisa la Sardegna».

«Veri e propri muri impediranno, se non dietro pagamento di un lauto contributo, ai cacciatori di spostarsi dall’ambito territoriale di caccia prescelto. Veri e propri carrozzoni che per funzionare avranno bisogno di risorse che verranno recuperate potando a cinque i giorni di apertura della caccia ed aprendo ai cacciatori di altre regioni d’Italia per aumentare gli incassi. Col risultato che sulla nostra Isola, unica al mondo per specie autoctone ed essenze arboree, verrà esercitata una pressione venatoria senza precedenti, capace di compromettere seriamente il suo delicato equilibrio floro-faunistico. La mozione che insieme al Gruppo di Forza Italia ho presentato – conclude l’ex sindaco di Alghero – punta ad aprire una discussione ed un confronto fino ad oggi negato nel quale chi vive quotidianamente la caccia, associazioni e cacciatori, possa esprimere la propria qualificata opinione».


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