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A.B. 6 ottobre 2016
Referendum: Nuoro, dibattito sul no
Domani sera, la sala convegni dell´Ascom ospiterà un incontro su scuola e Costituzione, nato dalla collaborazione del “Comitato per il No” della provincia con diversi soggetti operanti nel mondo politico, sociale e sindacale


NUORO – Domani, venerdì 7 ottobre, alle ore 18, la sala convegni dell’Ascom, in Via Piredda, a Nuoro, ospiterà un dibattito su scuola e Costituzione. L’incontro nasce dalla collaborazione del “Comitato per il No” della provincia di Nuoro con diversi soggetti operanti nel mondo politico, sociale e sindacale. Partecipano all’incontro la senatrice del Movimento 5 stelle Manuela Serra, componente della commissione introduzione pubblica, la Gilda degli insegnanti, Nicola Giua del coordinamento nazionale dei Cobas Scuola, Riccardo Caoci degli Studenti sardi per il No e componente dell’esecutivo regionale dell’Unione degli studenti, l’avvocato Giovanna Angius e la professoressa Lucia Chessa, del Comitato per il No di Nuoro. L’incontro sarà moderato da Roberto Loddo, direttore de Il manifesto sardo.

Per Chessa, la scelta di organizzare un incontro che unisca la difesa della scuola pubblica alla difesa della costituzione, viene da due ragioni: «La prima è la certezza che la Carta Costituzionale non è un elemento astratto e lontano ma ha una ricaduta nella vita e nelle esperienze quotidiane delle persone, nella difesa o negazione dei loro diritti, nella loro possibilità o impossibilità a concorrere alla formazione delle leggi - prosegue - L’altra è che principi che ispirano la fallimentare riforma della scuola sono identici a quelli che agiscono nella riforma costituzionale: accentramento del potere decisionale, la negazione di diritti, riduzione delle persone a esecutori di decisioni che non possono concorrere a formare».

Per Caoci, tutti gli slogan messi in campo dal fronte del sì e tutta l’informazione Rai è pesantemente sbilanciata verso il sì: «non basteranno a nascondere i gravissimi rischi contenuti nella riforma costituzionale e nella legge elettorale proposta e fatta approvare dal governo Renzi. Queste due riforme, spacciate come semplificazione e governabilità, raggiungono in realtà l’obiettivo di togliere al cittadino la possibilità di eleggere i suoi rappresentanti e per ciò violano il principio della sovranità popolare che fonda ogni sistema democratico – conclude il rappresentante degli Studenti sardi per il No – L’enormità di quanto sta accadendo richiede il massimo impegno e la massima attenzione».

Per Angius, altrettanto pericolosa è la riforma della scuola, che ha fatto delle assunzioni, dei trasferimenti e dell’avvio dell’anno scolastico un caos degno dei periodi peggiori, ha trasformato le scuole in luoghi verticistici, con il preside manager che decide chi conserva il lavora e chi no e dove gli insegnanti sono chiamati a competere tra loro per l’accesso all’incentivo economico o per l’incarico necessario ad arricchire il curriculum: «Con la chiamata diretta degli insegnanti da parte dei presidi è stato creato uno strumento pericoloso, che si presta ad essere utilizzato in modo discriminatorio, anche ideologico, e questa stessa possibilità gravissima, viola il principio della libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione».


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