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Porto Torres 24notiziecagliariCulturaArcheologia › Furono i sardi i primi a produrre vino nel Mediterraneo
Red 10 dicembre 2016
Furono i sardi i primi a produrre vino nel Mediterraneo
La prova viene dalle analisi dei ricercatori dell´Università degli Studi di Cagliari sui materiali rinvenuti all´interno del torchio per il vino a torricella con vasca risalente all´Età del Ferro


CAGLIARI - I sardi sono stati i primi a produrre il vino nel Mediterraneo. La prova viene dall'esame dei materiali rinvenuti all'interno del torchio per il vino a torricella con vasca risalente all'Età del Ferro, un manufatto in arenaria ritrovato nel 1993 nel villaggio nuragico di Bia de Monti-monte Zara (900/850-725 aC) a Monastir, in provincia di Cagliari, dall'archeologo Giovanni Ugas, il quale ha ricordato «il contesto straordinario che ha restituito manufatti nuragici e prenuragici. La scoperta del torchio è stata resa possibile dal lavoro di operaie monastirese che operavano nello scavo». Se n'è parlato ieri sera (venerdì), a Monastir, durante un convegno sulla straordinaria scoperta.

Le analisi sui residui organici sono state effettuate dall'équipe archeobotanica del Centro Conservazione Biodiversità dell'Università di Cagliari, guidata da Gian Luigi Bacchetta, e dai ricercatori di Chimica degli alimenti, primo fra tutti Pierluigi Caboni. «Abbiamo esaminato i frammenti ritrovati all'interno della vasca del torchio - ha spiegato ques'ultimo - È questo con certezza il reperto di questo genere più antico del Mediterraneo. Si tratta di una scoperta fondamentale perché permette di fissare un tassello importante per individuare le prime produzioni vinarie: i sardi sono stati quindi i primi a produrre vino. Dalle analisi risulta con ogni probabilità una produzione di vino rosso».

Delle tecniche utilizzate ha parlato nel dettaglio Sara Milia. Intorno al manufatto, sono state trovate solo tracce di terriccio: «All'interno invece - ha precisato Martino Orrù, ricercatore del Centro Conservazione Biodiversità - è stato individuato un agglomerato cristallino e dell'acido tartarico all'interno della vasca. Da lì siamo partiti per le analisi».

Nella foto: un momento dell'incontro


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