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Red 12 dicembre 2016
Mura: interventi di riparazione in condizioni difficili
Coraggio e determinazione in una situazione ambientale che ha portato al ritiro un terzo della flotta che corre la Vendée Globe. Problema risolto, allarme cessato: Italia ha già ripreso la sua corsa


CALA GONONE - Gaetano Mura, l’ocean racer di Cala Gonone impegnato a bordo del Class 40 Italia nel tentativo di record nella circumnavigazione del globo non-stop e senza assistenza, nella notte fra venerdì e sabato urta un oggetto flottante non identificato), che colpisce i due timoni, in quel momento entrambi abbassati. In costante contatto con 1Off, il suo team basato a Cagliari, Gaetano si porta verso nord attendendo condizioni di luce e di mare per poter ispezionare a fondo la barca e in particolare la timoneria. Seguendo le istruzioni dei tecnici del cantiere procede alle prime riparazioni.

«Buone notizie – dichiara Mura - Ho fatto un primo test sul timone sinistro. Dopo aver prudenzialmente applicato dei rinforzi, l’ho nuovamente abbassato in acqua. Già con questi primi accorgimenti, il timone ha diminuito movimenti e rumori del 90percento, e questo nella condizione peggiore, ossia sopravvento con scarsa velocità della barca e onda. Una volta giunto in acque più calme devo intervenire anche a prua della timoneria. Sono certo che al momento non c’è alcun tipo di lesione o cedimento strutturale». Detto questo, Gaetano ha comunicato al team di aver temporaneamente rafforzato la barra del timone utilizzando delle contraventature (ossia cime di rinforzo) e si è apprestato a testare il lavoro eseguito.

A questo punto, la scelta del percorso, in attesa di un esame più attento della situazione, poteva essere quella di procedere verso nord, raggiungendo acque più tranquille per completare gli interventi di riparazione, dopodiché procedere verso est a latitudini più alte, in maniera da non esporre Italia a stress eccessivi. Questo per monitorare il comportamento della timoneria e la solidità dell’intervento, proseguendo comunque in direzione dell’Australia, per poi scendere nuovamente a latitudini più basse se le condizioni lo avrebbero consentito. In alternativa, c’è naturalmente l’ipotesi di una sosta tecnica a terra, ma Italia si trova ad oltre 800miglia nautiche (ossia circa 1500chilometri) dalla costa più vicina.

Ieri, Mura ha trasmesso al suo team, notizie decisamente più positive: «Ho sistemato tutto e credo di aver fatto un buon lavoro con i mezzi a disposizione. I timoni sembrano saldi e non fanno più rumore. Ho potuto sostituire il carrello randa e il punta stecche, cosicché ora le strambate (ossia il passaggio della randa da un lato all’altro con vento in poppa) comporteranno qualche manovra in più per spostare tutti i paranchi che ho aggiunto, ma questa è la vita del navigatore. Sono già felice di aver risolto. Non ci sono mai stati meno di 25nodi, ma si sarebbe dovuti salire troppo a nord per avere condizioni più calme. Ho già strambato e con Italia sono nuovamente in rotta verso est, contento di rientrare in gioco».

Nella foto: Gaetano Mura al lavoro


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