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Mariangela Pala 15 dicembre 2016
Antemurale ponente: piano per spostare la posidonia
Un progetto per salvaguardare la posidonia rinvenuta nell’area portuale interessata dai lavori dell’Antemurale di ponente opera strategica finanziata con 30 milioni di euro, finalizzata a rendere agevole l’ingresso e l’uscita delle navi dal porto commerciale


PORTO TORRES - Un progetto per salvaguardare la posidonia rinvenuta nell’area portuale interessata dai lavori dell’Antemurale di ponente opera strategica finanziata con 30 milioni di euro, finalizzata a rendere agevole l’ingresso e l’uscita delle navi dal porto commerciale. I banchi di posidonia rilevati in seguito alle ricerche archeologiche avevano bloccato l’avvio del progetto dell’Hub portuale, un’opera che oltre al prolungamento dell'Antemurale di ponente prevede il taglio della banchina Alti Fondali. Lunedì a Roma, presso la sede del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stato raggiunto un primo accordo su una strategia condivisa per superare il leggero rallentamento provocato dal rinvenimento di circa un ettaro di posidonia nelle aree interessate dai lavori e dal necessario studio di una soluzione nel pieno rispetto delle norme ambientali.

Alla presenza dei funzionari della Direzione Generale e di alcuni membri della commissione per la Valutazione di impatto ambientale, il Commissario straordinario dell’Autorità Portuale Pietro Preziosi ed il Segretario generale Giovanni Sechi, accompagnati dai responsabili dell’ufficio tecnico dell’Ente, hanno messo a punto un elenco di proposte per la redazione di un progetto che prenderà corpo subito dopo le festività. Tra queste, così come già adottato in diversi porti, il primo passo è quello di prevedere un vero e proprio spostamento della prateria di posidonia rispetto all’attuale posizione.

Tecnicamente si proporrà di attuare un trapianto delle piante interessate dall’impronta del molo in un sito limitrofo e con caratteristiche analoghe. La nuova posizione consentirà, quindi, la prosecuzione dell’ossigenazione dei fondali, dell’attività di contrasto del trasporto dei sedimenti marini, oltreché, chiaramente, la sussistenza di un’area di riparo e di riproduzione per la fauna ittica. Inoltre, a compensazione dell’intervento, previo accordo con l’Ente Parco Nazionale dell’Asinara e sulla base di specifiche linee guida dell’Unione Europea e dell’Ispra, la proposta da avanzare è quella di posare di dissuasori antistrascico nell’omonima Area Marina Protetta. Suggerimento, questo, avanzato dagli esperti del Ministero dell’Ambiente, per salvaguardare le piante presenti e riequilibrarne gli effetti benefici per l’habitat marino.

«Quella di lunedì si è rivelata una riunione molto proficua e fondamentale per il proseguo delle attività di realizzazione dell’Hub portuale – spiega Pietro Preziosi, commissario straordinario della Port Authority del Nord Sardegna -. L’impegno e la sensibilità dei funzionari del Ministero dell’Ambiente ci porterà ad avanzare la formulazione di alcune proposte condivise che, sono sicuro, prenderà corpo entro qualche settimana. Da parte del nostro Ente e della ditta aggiudicataria dell’appalto c’è tutta la massima disponibilità a procedere in tempi rapidissimi per soddisfare quanto verrà concordato, certi di trovare altrettanta collaborazione da parte dell’Ente Parco dell’Asinara con il quale avvieremo immediatamente un’interlocuzione per addivenire ad un protocollo d’intesa».

Un’opera strategica, quella dell’Hub Portuale, aggiudicata definitivamente nel 2014, che, una volta completata, consentirà di rendere agevole l’ingresso e l’uscita delle navi riducendo l’agitazione ondosa nell’avamporto e nel porto interno.


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