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Red 1 gennaio 2017
Finisce il 2016: bilancio al centro maltrattati
Un anno di lavoro condiviso: A parlare è la presidente del Centro Ascolto Uomini Maltrattanti Nord Sardegna Nicoletta Malesa, e lo fa nel suo stile, con guizzi di emozione negli occhi accompagnati dalla determinazione


SASSARI - «Ripercorrere questo 2016 per il Cam Nord Sardegna, non è soltanto dovuto, perché ormai arrivati alla sua conclusione, ma doveroso. Abbiamo raggiunto importanti traguardi, e non parlo esclusivamente di riconoscimenti istituzionali, che pur rappresentano una base permeante di affermazione del servizio, ma soprattutto di riconoscimenti a livello umano oltre che professionale: abbiamo incontrato persone che hanno compreso la vera necessità dell'attivazione in Sardegna di un servizio come il nostro, che si occupi della presa in carico degli uomini autori di violenza». A parlare è la presidente del Centro Ascolto Uomini Maltrattanti Nord Sardegna Nicoletta Malesa, e lo fa nel suo stile, con guizzi di emozione negli occhi accompagnati dalla determinazione di chi si concede ben poche pause, persino notturne, gioendo dei risultati e dei conseguimenti, ma già proiettata al futuro, perché la lotta contro la violenza sulle donne «non aspetta e non può ridursi in uno schieramento in trincea contro il nemico, i tristi numeri quasi quotidiani hanno posto sotto gli occhi di tutti la necessità di affrontare questa piaga ponendo sotto la lente tutte le parti coinvolte».

Lo sa bene lei, che dopo anni di esperienza nei centri anti violenza, ha compreso l'importanza di fare di più, di andare oltre, trovando nel Cam di Firenze e nella persona della presidente Alessandra Pauncz e di tutti i professionisti, una continua occasione di studio, confronto e formazione costante, perché «la violenza si rafforza se la si guarda solo da una prospettiva, in quanto occorre sì tutelare la vittima, ma ancor di più sradicare le radici della violenza, fatte di stereotipi, di questioni culturali, di comportamenti che si manifestano indifferentemente da appartenenza sociale o fascia d'età, ma che trovano la propria diffusione nel silenzio quanto nei discorsi contaminati da frasi costruite considerando i due estremi: la vittima e il mostro». Mesi di ascolto e sensibilizzazione dunque quelli trascorsi dal Cam Nord Sardegna, ma anche mesi a macinare chilometri, da un lato all'altro dell'Isola insieme allo staff ed in particolare alla vicepresidente e psicologa Susanna Valleri, alla socia fondatrice e criminologa Roberta Dessì ed al socio fondatore e counselor Vinni Giara, per incontrare persone oltre che professionisti, mossi dalla stessa necessità di fare rete, come avvenuto con Oristano, grazie alla collaborazione con il direttore del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze Gianfranco Pitzalis, ed ancora Nuoro, dopo l'incontro con la direttrice del Distretto Sanitario locale Gesuina Cherchi.

Invece, risale a soli due mesi fa, a Sassari, il connubio con il Movimento Omosessuale Sardo (Barbara Tetti presidente) con il quale si è raggiunta la firma del primo protocollo di intesa in Italia, abbattendo il muro di genere ed estendendo il servizio del centro alle coppie Lgbt, in occasione della serata convegno “L'ho fatto per amore”, a cui hanno preso parte professionisti del panorama internazionale che non si sono fatti spaventare dalla distanza pur di essere presenti. Un novembre di lavoro condiviso insieme alle numerose associazioni del territorio che hanno coinvolto il Cam Nord Sardegna con iniziative ed eventi, mostrando il significato tangibile del fare squadra. La Malesa, che in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stata ricevuta insieme ai rappresentanti ed alle rappresentanti delle diverse realtà nazionali dalla presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, conclude così: «Il mio pensiero per questo 2017 va alle donne e agli uomini che hanno trovato il coraggio di far parte di quel cambiamento che smuove le coscienze e diventa virale, e forse per questo non mi concentro su un solo obiettivo, ma spero nell'augurio di continuare a lavorare in sinergia, toccando tutti gli ambiti, a partire dalle scuole, dagli ambiti educativi, dagli organi di informazione, perché (non smetterò mai di dirlo) la violenza ci riguarda tutti».

Nella foto: la presidente Nicoletta Malesa


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