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Red 14 gennaio 2017
«Pronto Soccorso di Sassari, situazione drammatica»
Desirè Manca, portavoce in Consiglio Comunale di Sassari del Movimento Cinque Stelle, interviene sulla «drammatica situazione del Pronto Soccorso di Sassari che, sottodimensionato nell´organico, nel 2016 ha dovuto assorbire, fra mille difficoltà, ben 46.702 ingressi»


SASSARI - Pronto Soccorso di Sassari, situazione drammatica: nel 2016, 46.702 ingressi ed organico assolutamente inadeguato. Desirè Manca, portavoce in Consiglio Comunale del Movimento Cinque Stelle Sassari, prende posizione a riguardo e fa sue le istanze portate avanti dai cittadini di Sassari e del territorio (fruitori della struttura), dei medici, infermieri e lavoratori che, «loro malgrado, operano in un regime di costante difficoltà ed emergenza. Il tutto in una situazione in cui, spesso, è messa a rischio la salute, se non la vita, delle persone».

Ieri (venerdì), Manca ha incontrato in struttura il direttore del Pronto Soccorso di Sassari. Un incontro cordiale e foriero di spunti. Alcuni, però, decisamente amari. «La drammatica situazione che quotidianamente viene osservata e raccontata dagli utenti del servizio trova pieno riscontro nella realtà vissuta quotidianamente dalla sanità sassarese. In questo particolare momento storico, in cui i numeri purtroppo risultano essere più importanti della qualità della vita e della vita stessa delle persone, il Movimento Cinque Stelle deve necessariamente prendere una posizione al fianco ed a tutela del cittadino», spiega la portavoce.

«Ma è soprattutto il sindaco di Sassari Nicola Sanna che dovrebbe intervenire, in modo deciso e senza alcuna esitazione, sulla scottante vicenda che coinvolge i nuovi vertici dell’Ats. Proprio lui, in qualità di sindaco, benché la sanità sia di competenza regionale, è garante della salute dei suoi concittadini. In tale veste tuttavia non ha mai promosso alcuna iniziativa di sensibilizzazione politica. Piuttosto, Sanna ha sempre lodato la gestione commissariale, quella che in due anni avrebbe dovuto sistemare le cose per fare si che Ats e nuova Aou partissero a pieno regime mentre oggi è sotto gli occhi di tutti che nulla è stato fatto come d’uopo e tutto riparte da un pesantissimo ritardo - sottolinea Denisè Manca - Un silenzio colpevole che non sfugge alla drammaticità dei dati. Nel 2016 sono stati registrati ben 46.702 ingressi al Pronto Soccorso, gestiti da un organico che numericamente si è rivelato assolutamente insufficiente: da un minimo di sei infermieri previsti per turno, ci si ritrova quotidianamente ad averne solo tre in servizio e a disposizione; da un minimo di 18 medici chiamati a garantire il pronto intervento a tutela della salute dei cittadini, ci si ritrova spesso ad essere massimo in 13. Numeri drammatici, che la frenetica rotazione di direttori vari non è servita a risolvere nulla tanto che le drammatiche criticità che caratterizzano il Pronto Soccorso di quello che, in teoria, dovrebbe essere il secondo polo sanitario dell’Isola, restano tutte e sempre più gravi».

Che fare? Il Movimento Cinque Stelle pose all’attenzione dell'assessore regionale Arru un corposo documento in cui si indicavano tutte le criticità della riforma ma, al contempo, si formulavano numerose proposte di soluzione che nel loro insieme potrebbero essere funzionali al cambio di rotta. L’utenza si rivolge al pronto soccorso perché sul territorio non esistono alternative: infermiere di famiglia e comunità, ambulatori infermieristici collegati ai medici di medicina generale, autoinfermieristica, See & Treath al pronto soccorso, "bad manager" (figura funzionale al cercare di risolvere le problematiche relative alla gestione delle procedure amministrative con i reparti quando il paziente necessità di ricovero) e velocità di gestione di codici verdi e bianchi qualora questi ultimi arrivino in pronto soccorso. Queste sono solo alcune delle soluzioni proposte. Risultato? «Nessuna risposta. Gravi problemi strutturali quelli Pronto Soccorso, che sommati alla scarsità di personale, di attrezzature, di letti e addirittura di sedie, denotano una condizione della struttura mai vissuta prima e al limite del tragico. Ed a guardare le nomine dei direttori delle Asl e la mancata nomina del direttore Areus (prova provata dell'ingerenza della politica) pare proprio che dal passato non si sia imparato nulla», conclude la portavoce del M5S.


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