SANTA GIUSTA - Coldiretti Oristano avvia la fase di mobilitazione ed avvicinamento alla manifestazione del mondo agricolo programmata nella mattinata di mercoledì 1 febbraio a Cagliari. C’è aria di rivolta nei campi e nelle stalle, dove ormai il prodotto primario, in più settori, non riesce a remunerare il lavoro degli operatori, causa di speculazioni e delle tante variabili negative che incidono in modo insostenibile sui costi produttivi, cui sommare una burocrazia sempre più pressante, i ritardi della Regione ed altre situazioni, che di fatto trascinano al ribasso il reddito degli operatori.

Coldiretti ha deciso il ricorso alla piazza, poiché sono tante le vertenze aperte irrisolte e prive di risposta, che pongono a serio rischio il lavoro ed il divenire delle imprese. Quali, la vertenza sul latte ovino, il costo dell’acqua con la stagione irrigua che inizia sempre senza un costo certo e sostenibile (come avviene ad Oristano con un possibile aumento dei ruoli del 170percento); la problematica sulla fauna selvatica ed i danni degli incendi ancora da risolvere; i premi comunitari ed un Piano di sviluppo rurale ancora bloccati; la grave crisi del comparto cerealicolo. Tante questioni aperte, con alcune che si trascinano da anni, che stanno mettendo in ginocchio il comparto agricolo e zootecnico sardo.

Tematiche che verranno discusse a Santa Giusta, lunedì 23 gennaio, alle ore 18.30, al centro civico di Piazza Othoca (nella sala riunioni adiacente al comune), in un incontro con gli agricoltori ed allevatori del territorio. Parteciperanno all’incontro, aperto dai saluti del sindaco di Santa Giusta Antonello Figus, il presidente ed il direttore regionale di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba, il direttore provinciale Coldiretti Oristano Giuseppe Casu. Nel corso dei lavori, oltre a dibattere ed illustrare agli iscritti le varie vertenze , verranno esposte le proposte suggerite dalla associazione agricola.

Nella foto: Battista Cualbu e Luca Saba