Antonio Attili
22 gennaio 2017
L'opinione di Antonio Attili
Storia di un disastro annunciato
I dati pubblicati da Assaeroporti A fine 2016,consentono di avere un’idea chiara sulla situazione del Trasporto aereo in Sardegna. Emergono con chiarezza due tendenze. La prima riguarda le merci.Gli Aeroporti di Cagliari,Olbia e Alghero perdono in modo significativo. E’ questione trascurata questa delle merci e bisognerà tornarci per necessari approfondimenti. Nel settore passeggeri invece la situazione è molto differenziata. Cagliari incrementa di pochissimo,1% per un totale di 3695000 passeggeri; Olbia cresce in modo significativo,13,7% per un totale di 2546000 passeggeri; Alghero tracolla, -19,8% per un totale di 1346000 passeggeri. Il colpo è forte ma non inaspettato anzi annunciato da molti mesi. La profonda crisi dell’Aeroporto di Alghero è legata ad almeno tre fattori specifici e a fattori più generali che incidono su tutto il trasporto aereo sardo.
I fattori specifici sono: L’addio di Ryanair; Il modello della Continuità territoriale 1; L’abbandono della Continuità territoriale 2. L’abbandono di Ryanair ha inciso pesantemente; i dati disaggregati parlano di -37% di passeggeri stranieri. Nel 2016! Ora diciamolo con chiarezza: non c’era nessun impedimento a rifinanziare il vettore dopo il pronunciamento dell’Europa. Il mancato rifinanziamento è stata una scelta politica della Regione Sardegna, proprietaria della Società di gestione dell’Aeroporto di Alghero al 100% fino a Dicembre 2016. L’operazione è stata completata con la vendita del 72% delle azione della Società di gestione la Fondo F2i. Questo è successo. A mio parere si tratta di scelte profondamente sbagliate che mettono in ginocchio l’Aeroporto di Alghero, con possibili pesanti ripercussioni sui lavoratori, e che generano pesantissime conseguenze sull’economia del Nord-Ovest della Sardegna.
Una scelta scellerata, un errore grossolano fatto con ostinazione così come fu per la Flotta Sarda voluta da Cappellacci. Alcuni sostengono che fu un errore affidarsi a Ryanair che agiva in condizioni di monopolio e che ha sempre imposto le sue scelte. Non condivido queste obiezioni per diversi motivi. Anzitutto Ryanair fu l’unico vettore a proporsi per un accordo che ha portato risultati straordinari a tutti i soggetti interessati a fronte di un investimento modesto. Il modello è stato copiato da altre Regioni tanto che nel 2016 il vettore è diventato il primo in Italia, indice certo dell’efficacia del progetto industriale; Ryan chiude ad Alghero e apre a Cagliari! “e ho detto tutto”! Ogni commento è superfluo. Ad aggravare la situazione è intervenuto il modello di gara della Continuità 1 che ha pesantemente tagliato il numero dei collegamenti con Milano e Roma; Infine la rinuncia alla Continuità 2 che ha eliminato collegamenti con importanti Aeroporti Nazionali, Bologna in particolare, che ha ulteriormente ridotto il numero dei passeggeri. I due fattori principali che hanno negativamente inciso sono: La carenza di risorse; L’estensione delle tariffe scontate ai non residenti.
Il problema delle risorse è cruciale; il finanziamento della Continuità è passato attraverso tre fasi: nel 1991 tutte le risorse sono statali(100 miliardi di lire); dopo il 2008 tutto a carico della Regione(per scelta della Regione!); nel 2017 un modello misto (30 milioni di Euro dallo Stato, 20 milioni dalla Regione); non si capisce se il contributo statale è ”una tantum” o è strutturale cioè continua nel tempo. In pratica la Regione dopo il 2008 ha iniziato a ridurre la qualità della Continuità intervenendo su tariffe, Aeroporti collegati, frequenze: La situazione dei residenti in Sardegna, per i quali è stata fatta la Legge, è peggiorata e non di poco. Un ulteriore peggioramento si è avuto con la sciagurata idea di estendere ai non residenti, per dieci mesi l’anno, la tariffa scontata che è stata pagata dai Sardi con le risorse regionali con questo straordinario risultato: i Sardi hanno peggiorate le loro condizioni di trasporto pagando per migliorare le condizioni di trasporto degli altri!
La Regione non deve, a mio parere, avallare questa situazione; deve invece aprire una vertenza con lo Stato su almeno due punti: Il finanziamento della Legge deve tornare interamente a carico dello Stato; Vanno ridotte le tasse sul biglietto aereo che ormai hanno raggiunto una percentuale di circa il40%. Inoltre, e la Regione lo può fare subito, va eliminata l’estensione degli sconti ai non residenti, usando le risorse liberate per migliorare il trasporto per i residenti. Cosa succederà nel 2017? La Regione annuncia modifiche al Bando di gara 2017/2020. Staremo a vedere e speriamo bene, ma le premesse non sono incoraggianti. E per l’Aeroporto di Alghero? Buio fitto. L’unica speranza è che il Fondo F2ì, che sa come si gestiscono gli Aeroporti, prepari un serio piano di rilancio. Ne hanno bisogno i lavoratori che temono oggi per il loro posto di lavoro, gli operatori economici, l’intero territorio del Nord-Ovest della Sardegna.
*già Deputato della Repubblica
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