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Red 15 febbraio 2017
Avviato il Prestito agrario di conduzione
Una boccata di ossigeno importante per le aziende agricole sarde: 2,5milioni di euro per abbattere gli interessi sui prestiti alle aziende, con il decreto attuativo emanato dall´Assessorato regionale dell´Agricoltura


CAGLIARI - Una boccata di ossigeno importante per le aziende agricole sarde arriva con l’avvio del Prestito agrario di conduzione. Per venire incontro alle difficoltà finanziarie ed alla mancanza di liquidità seguite ad una stagione agricola difficile, al calo del prezzo del latte ed ai ritardi dei pagamenti comunitari dell'Agenzia nazionale per le erogazioni in Agricoltura, l’Assessorato regionale dell’Agricoltura ha emanato il decreto attuativo sul fondo da 2,5milioni di euro, che favorisce l’accesso al credito delle piccole e medie imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Si tratta di aiuti in conto interessi per operazioni di credito a breve termine della durata massima di dodici mesi. Il decreto si rifà alla delibera 63/15 dello scorso 25 novembre, che richiamava al bilancio della Regione 2,5milioni di euro ancora giacenti nell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. Per poter beneficiare dell’aiuto le operazioni di credito devono essere concesse da istituti di credito che abbiano aderito all’avviso pubblico adottato dalla Regione e che con essa abbiano sottoscritto apposita convenzione.

Sono considerate spese di conduzione delle aziende l’acquisto di sementi, concimi, antiparassitari, anticrittogamici, mangimi, carburanti, lubrificanti, il pagamento di prestazioni di natura varia svolte da operatori non dipendenti, il pagamento di salari, stipendi e compensi spettanti a dipendenti fissi o avventizi, il pagamento del canone di affitto, il pagamento di rate di assicurazione ed altro ancora. L’intervento è rivolto alle Pmi, condotte da imprenditori agricoli con sede operativa in Sardegna, che abbiano una dimensione economica di almeno 15mila euro o 8mila euro, se ricadenti in zone montane, in zone soggette a vincoli naturali o ad altri tipi di vincoli. L’importo minimo dell’operazione di credito non può essere inferiore a 5mila euro per azienda, mentre l’importo massimo è determinato sulla base dell’orientamento tecnico-economico dell’azienda, che dovrà trovare corrispondenza con la situazione del proprio fascicolo aziendale, mediante un calcolo che tiene conto dell’unità di superficie per coltura e del numero di capi allevati.

L’aiuto consiste nell’abbattimento totale del tasso annuo effettivo globale applicato all’operazione di credito a breve termine, della durata massima di dodici mesi. L’aiuto, consentito fino a 5mila euro, non potrà essere superiore all’ammontare degli interessi richiesti dall’Istituto di credito convenzionato e di tutti gli altri oneri previsti per il prestito. L’intervento regionale, così come previsto dalla normativa comunitaria, non potrà quindi eccedere l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” di 15mila euro, concessi ad un’impresa nell’arco di tre esercizi finanziari. Gli altri oneri previsti per l’utilizzazione del credito non potranno eccedere il 2percento dell’importo del prestito accordato, per le operazioni comprese tra 5mila e 20mila euro, mentre per le operazioni di importo superiore non potranno eccedere l’1,5percento. L’Istituto di credito convenzionato, tenuto conto del provvedimento di ammissibilità all’aiuto che sarà redatto dall’Argea, effettua a proprio insindacabile giudizio e nel rispetto della normativa vigente l’istruttoria e la valutazione del merito creditizio dell’impresa, definendo, in caso di esito positivo, l’importo massimo del credito che sarà accordato. Le aziende possono quindi presentare le domande ai servizi territoriali di Argea, che autorizzerà l'accesso al finanziamento.
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