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Red 17 febbraio 2017
Mercato elettronico, occasione persa per l´isola
Nell´Isola su 87,5 milioni, oltre 34 milioni fatti fuori regione. I prodotti che si possono offrire sono tantissimi e si può scegliere in quale mercato offrirli, locale regionale o nazionale


CAGLIARI - In Italia 2,5 miliardi di euro, in Sardegna 87,5 milioni di euro. E’ il totale degli acquisti della pubblica amministrazione che passa attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, cosiddetto Mepa. Una cifra che è cresciuta del 1.434% dal 2008 quando a livello nazionale gli acquisti ammontavano a 172 milioni di euro secondo i dati pubblicati da Consip e rielaborati da Confcommercio Nuoro per l'intera associazione nell'Isola.

Un mercato immenso per le imprese che vogliono cogliere l’opportunità di allargare il proprio orizzonte di affari e poter quindi vendere sempre di più alla pubblica amministrazione. Un'opportunità che non è stata pienamente colta da molte imprese della Sardegna, visto che degli 87,5 milioni di euro ben 34,3 milioni di euro di acquisti vengono fatti fuori dall’Isola e non per colpa delle pubbliche amministrazioni, ma per mancanza di offerte da parte delle imprese sarde. Di fatto una fuga di capitali che dimostra un lato della “pentola bucata” che tanti anni fa coniò Paolo Savona.

La ripartizione provinciale ha degli aspetti preoccupanti infatti, se la provincia di Cagliari vede un valore di acquisti fatti dalle PA dai fornitori locali per il 51,6% e Nuoro per il 45,4%. La situazione non è molto florida soprattutto in raffronto con altre realtà nazionali, persino del Mezzogiorno, che riescono a ad arrivare a percentuali che superano il 70% di acquisti da imprese locali come la Puglia e la Campania noi siamo molto indietro.

I prodotti che si possono offrire sono tantissimi e si può scegliere in quale mercato offrirli, locale regionale o nazionale. Le imprese sarde che operano sul Mepa vendono in gran parte solo alle Pubbliche amministrazioni dell’Isola con una bassissima percentuale di prodotti venduti all’esterno. In questo parametro la Sardegna è prima, segno che le nostre immprese, malgrado abbiano accettato la sfida , non tentano di vendere oltre Tirreno. In Sardegna l’ICT vale quasi 23 milioni di euro e solo il 30% degli acquisti è stato fatto su imprese locali, i beni e i servizi per la Sanità valgono 12 milioni di euro e solo il 13,4% degli acquisti è rimasto nell’isola e via via altri prodotti.

«Molta strada è stata percorsa, ma molta è da fare e le imprese occorre che si informino e si iscrivano al MEPA partecipando alle gare (richieste di acquisto della PA) – spiega il direttore di Confcommercio Nuoro, Gian Luca Deriu, che ha elaborato i dati - Ci sono alcuni casi felici di imprese che seguono questo settore come una vera e propria area di business con un addetto ad aggiornare i cataloghi e rispondere alle richieste di offerta. Altri ignorano totalmente l’opportunità. Molti non conoscono la differenza tra iscrizione ed abilitazione ed i vari tecnicismi che sottendono al sistema. Per questo motivo come Confcommercio seguiamo da vicino le piccole imprese che si presentano nel Mepa assistendole in tutte le fasi del ciclo di offerta e vendita sino all’emissione della fattura elettronica».
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