Paolo Zedda
25 febbraio 2017
L'opinione di Paolo Zedda
Sugli incarichi dirigenziali sentenza paradossale
La recente sentenza del Tar sugli incarichi dirigenziali nel sistema regione ripristina la legalità e annulla, per effetto, la selezione dell'Aspal, come da noi previsto e auspicato in una recente interpellanza rivolta al presidente Pigliaru e all'assessora Mura. Certamente, dal nostro punto di vista, la sentenza del Tar ha del paradossale e segnala ancora una volta l'incoerenza e la bassa autostima con la quali ci rapportiamo a noi stessi e alla nostra (seppur debole e datata) autonomia speciale.
Tutto nasce infatti da una delibera di Giunta con la quale si è recepita nell'ordinamento regionale una norma nazionale, in un ambito riservato dallo Statuto alla competenza esclusiva della Regione e addirittura già normato da una legge regionale che opera scelte certamente più coerenti coi principi di imparzialità, buon andamento e accesso al pubblico impiego. Arriviamo così al paradosso che sia un tribunale a difendere la nostra specialità, mentre la Regione si presenta in assise contro il proprio Statuto, poco dopo aver rinunciato a sostenere davanti alla consulta la propria Finanziaria in seguito all'impugnativa governativa.
In altre parole, la Regione sarda si presenta in tribunale quando si tratta di affossare la propria autonomia, non di difenderla. Speriamo davvero che la pronuncia del Tar ci convinca, finalmente, ad imboccare l'unica strada percorribile e coerente per sopperire alla scarsità delle posizioni in organico: bandire concorsi pubblici e dare una opportunità ai nostri laureati, premiando uguaglianza e sacrificio.
* consigliere regionale Rossomori
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