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Red 25 marzo 2017
Nasce il network europeo sulla produttivà ovina
L’Agris rappresenta l’Italia. 2milioni di euro, finanziati dal programma europeo Horizon 2020, con cui si sta lavorando all’incremento della produttività degli ovini in Europa e nel vicino Oriente


CAGLIARI - Condivisione di competenze ed esperienze sulla produttività degli ovini attraverso la costituzione di una rete di lavoro internazionale. È l’obiettivo che si sono posti i ricercatori del progetto SheepNet (Sharing expertise and experience towards sheep productivity through Networking), dove l’Italia è rappresentata da Agris, l’Agenzia per la ricerca in agricoltura della Regione Sardegna. 2milioni di euro, finanziati dal programma europeo Horizon 2020, con cui si sta lavorando all’incremento della produttività degli ovini in Europa e nel vicino Oriente. Le filiere produttive di carne e latte ovino sono fondamentali in Europa e nei paesi limitrofi. Nel vecchio Continente sono presenti 85milioni di pecore in 830mila aziende, mentre nelle 127mila aziende censite in Turchia vengono allevati 31milioni di capi ovini. In Europa, tuttavia, il numero degli allevatori si è ridotto del 50percento dal 2000 ad oggi. L’attuale declino dell’attività zootecnica è un pericolo per lo sviluppo sostenibile delle aree generalmente considerate meno favorite. Per rinforzare l’attrattività del settore ovino, è fondamentale quindi aumentare, in maniera sostenibile, la produttività delle pecore sia per la carne (numero di agnelli allevati per animale avviato alla riproduzione), sia per il latte (numero degli ovini in produzione per pecora avviata alla riproduzione).

Sono coinvolti in SheepNet, oltre alla Turchia, i sei principali Paesi europei interessati dalla produzione ovina: Italia, Spagna, Regno Unito, Romania, Francia ed Irlanda. La rete è tuttavia aperta a tutti gli altri Stati europei, stakeholders, produttori di ovini. I lavori, partiti con un meeting di avvio nel novembre 2016 nel centro di ricerca sugli ovini Teagasc ad Athenry, in Irlanda, è entrato nel vivo proprio in queste settimane con un sondaggio conoscitivo (in sei lingue) destinato a ricercatori, tecnici, allevatori e portatori di interesse del comparto. L’indagine ha l’obiettivo di individuare quali siano le principali problematiche e necessità per l’ottenimento di buoni risultati riproduttivi su fertilità, gravidanza e numero di agnelli allevati. Nell’ambito di SheepNet, verranno realizzati numerosi workshop nazionali ed internazionali, pubblicazioni ed eventi, con la chiusura del progetto prevista nell’ottobre 2019. SheepNet è una rete di lavoro sull’innovazione orientata alle applicazioni pratiche per migliorare la produttività degli ovini. Il progetto consentirà lo scambio nel tempo delle conoscenze pratiche e scientifiche fra ricercatori, allevatori e tecnici, attraverso un approccio multi-attore e trans-disciplinare. SheepNet promuoverà inoltre l’implementazione e la disseminazione delle migliori ed innovative tecnologie e pratiche per l’incremento della produttività degli ovini.

Nello specifico, Agris avrà il compito di animare la rete italiana prevalentemente sui temi che riguardano la produzione del latte. Sono partner dell’Agenzia regionale, nel gruppo di lavoro tecnico-scientifico, l’Associazione regionale allevatori della Sardegna, le Associazione inter-provinciali allevatori, l’Associazione nazionale della Pastorizia e la Società italiana di patologia e allevamento degli ovini e dei caprini. Il progetto coinvolgerà anche allevatori, imprese e società di servizi che agiscono nella filiera ovina italiana. «Si tratta di un riconoscimento per tutto il comparto isolano e per i tanti studi che l’intero mondo scientifico istituzionale e universitario sardo hanno condotto in questi anni». Lo ha detto Antonello Carta, capofila e responsabile del progetto dell’Agris, nel commentare il fatto che sia l'Agenzia regionale a rappresentare l'Italia nel progetto internazionale. «In questi decenni – ha proseguito il ricercatore – il comparto ovicaprino sardo ha fatto passi da gigante nella genetica e nel migliorare le produzioni, garantendo sempre la qualità su cui la Sardegna non è seconda a nessuno. SheepNet – ha concluso Carta – ci permetterà di mettere in moto una rete virtuosa di scambio di conoscenze con gli altri paesi, così da rendere ancora più appetibile per i nostri giovani avviare aziende ovine in tutti i territori della regione».
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