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Mariangela Pala 18 aprile 2017
Porto Torres: Reddito cittadinanza addio, c’è il fotovoltaico
Durante la campagna elettorale il Movimento 5 stelle gridava a gran voce l’applicazione di uno dei punti strategici inseriti nelle linee programmatiche dell’amministrazione comunale per sostenere le famiglie in estrema povertà. Lo strumento inteso come risposta lungimirante alle famiglie in difficoltà economiche lascia il passo al progetto di cittadinanza energetico


PORTO TORRES - Un reddito di cittadinanza comunale per tutti i cittadini davvero bisognosi». Così durante la campagna elettorale il Movimento 5 stelle gridava a gran voce l’applicazione di uno dei punti strategici inseriti nelle linee programmatiche dell’amministrazione comunale per sostenere le famiglie in estrema povertà. Quel reddito di cittadinanza comunale ora non sta più in piedi e neppure su una stampella. Lo strumento inteso come risposta lungimirante alle famiglie in difficoltà economiche lascia il passo al progetto di cittadinanza energetico. «Il bilancio non ce lo permette», dice l’assessore al bilancio, Domenico Vargiu «dunque abbiamo fatto una programmazione diversa da quella che avremo voluto fare».

Un altro tipo di sostegno «a fronte del fatto che la Regione Sardegna ha istituito il reddito di inclusione sociale e anche lo Stato sta portando avanti il Rei - aggiunge Vargiu - abbiamo optato per un incentivo che non avesse la stessa valenza ma che andasse a prendere due punti cardine delle nostre linee programmatiche e cioè quello di supporto alle famiglie e ai cittadini e al tempo stesso quello dell’abbattimento della C02 e della produzione di energia pulita e rinnovabile». Il reddito minimo garantito doveva essere inserito in bilancio a partire dal 2017 a favore dei disoccupati e di coloro che si trovano sotto la soglia di povertà (indicata dall’Istat a 7.200 euro) e che avevano sperato in un sussidio.

Invece dall’amministrazione sono stati stanziati 250mila euro tra gli spazi finanziari da utilizzare come avanzo di amministrazione per realizzare il progetto del fondo rotativo fotovoltaico «che prevede la realizzazione di pannelli messi a disposizione della cittadinanza – spiega l’assessore al bilancio – ovvero un sostegno dato dall’autoconsumo e dall’energia prodotta in eccesso che viene ritrasferita al Gse (Ente gestore) il quale la paga al comune rialimentando un fondo per la realizzazione di nuovi pannelli». Un fondo rotativo per la realizzazione di energia fotovoltaica con la capacità di abbattere i costi dell’energia elettrica.

«Prendiamo atto che dopo due anni di amministrazione 5 stelle non esiste il reddito di cittadinanza, ma una sorta di fondo che richiede una gestione complessa e non immediata – replica il consigliere sardista Davide Tellini - avete fallito su uno dei punti programmatici del M5s che è il reddito di cittadinanza mentre è la Regione che ha istituito il reddito di inclusione e se arrivano dei fondi da quel binario possiamo dire che non sono risorse messe in campo dall’amministrazione 5 stelle». Nel programma pentastellato per poter ottenere il reddito minimo si sottolineava la necessità di “frequentare dei corsi di formazione e non rifiutare eventuali offerte lavorative”.

Un tema affrontato dalla mozione presentata dalla consigliera Paola Conticelli e bocciata dalla stessa maggioranza. «Avete fatto del reddito di cittadinanza un cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, - ricorda il consigliere Franco Pistidda - perché è semplice promettere ai cittadini noi faremo il reddito di cittadinanza e poi vincere le elezioni, poi bisogna mettere in pratica le promesse, invece nel 2017 e nei prossimi due anni di questo strumento non esiste neppure l’ombra. Ho come l’impressione che finirete il vostro mandato e di reddito di cittadinanza non se ne parlerà più».


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