Red
22 aprile 2017
Vivi nella città: Cagliari aperta al mondo
Un grande evento urbano: da aprile a luglio, in programma un progetto multidisciplinare e multiculturale dedicato al capoluogo regionale, con otto laboratori ed un evento finale per raccontare la città e i suoi abitanti
CAGLIARI – Fino a domenica 30 luglio, i quartieri storici della città di Cagliari diventano palcoscenico di “Vita nella città-Cagliari aperta al mondo”, un progetto multidisciplinare e multiculturale prodotto dall'Associazione sarda musica e danza, ideato e diretto dal regista Karim Galici. otto laboratori aperti al pubblico, ai migranti ed agli studenti, due giorni di spettacolo, più di trenta professionisti tra musicisti, danzatori, attori, organizzatori e docenti, quindici tra scuole ed associazioni coinvolte nel territorio sono i numeri del grande evento urbano. Il progetto è vincitore del bando MigrArti, emanato dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e dall’Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale), e si è classificato tra le prime trentasie proposte del settore spettacolo su oltre quattrocento domande pervenute. Inoltre, Asmed è tra le uniche cinque realtà coreutiche italiane ad aver vinto il bando.
Accanto ad Asmed, sono coinvolti il Comune di Cagliari (che inserirà l’evento nel programma della manifestazione Cagliari Paesaggio), l’associazione Impatto teatro, le associazioni attive nell'ambito dell'integrazione e dell'accoglienza ProMeSa, Save the children Italia, Medio jamaicano associazione culturale e la Cooperativa il Sicomoro. Ed ancora, il Conservatorio G.P. da Palestrina, il Liceo Artistico e musicale Foiso Fois, l'Istituto professionale per i servizi sociali Sandro Pertini, il Liceo Artistico Giovanni Brotzu di Quartu Sant'Elena, la Società Umanitaria-Cineteca sarda, l’Orto Botanico di Cagliari, Spazio musica, l’Associazione Afrodanza–Scuola di Danze Etniche e l’Associazione studentesca Unica 2.0.
“Vita nella città-Cagliari aperta al mondo” nasce con l’intento di raccontare la città e tutti coloro che la abitano attraverso l’intreccio di diverse forme d’arte e la creazione di una rete di associazioni attive nell’integrazione multiculturale. La città di Cagliari diviene dunque il centro di una riflessione che coinvolge non solo artisti professionisti, ma anche cittadini, studenti e migranti, in un percorso di formazione e creazione collettiva che intende unire diverse etnie e generazioni. Per tre mesi, gli spazi urbani diventeranno luoghi di scambio e condivisione, con l’obiettivo di contribuire allo spettacolo finale che andrà in scena a fine luglio.
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