«Allarmante – dichiara il presidente dell´Anci Sardegna Emiliano Deiana, che sottolinea - -7percento rispetto all´anno scorso e liste uniche, è crisi democrazia»
CAGLIARI - «Il dato sulla partecipazione popolare, in calo del 7percento in Sardegna, è un dato che deve allarmare tutti. Dalle Elezioni regionali del 2013, quando votarono circa il 50percento degli aventi diritto, le forze politiche hanno poco considerato la pericolosità, civile e politica, dell'allontanamento di larghi strati di popolazione dalla pratica elettorale e democratica. Ora, se il dato si riflette anche sulle elezioni amministrative c'è da allarmarsi davvero».
Così, il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana, all'indomani delle Elezioni amministrative che in Sardegna hanno coinvolto sessantaquattro Comuni. Il numero uno di Anci ha mandato gli auguri ai sindaci ed ai consiglieri eletti: «A loro va un ringraziamento particolare perchè, in un momento difficile della vita politica della Sardegna, hanno deciso, candidandosi, di uscirne dagli egoismi per mettersi a disposizione della propria comunità».
Il dato di ieri (domenica), dice però anche che ormai in Sardegna, «circa il 35percento dei Comuni sono amministrati da un monocolore e da una sola lista - prosegue Deiana - e dobbiamo leggere i risultati sulla partecipazione alla luce anche di questo dato che mostra, in tutta evidenza, la crisi delle forme democratiche. Una crisi dalla quale si può uscire solo aumentando gli istituti di partecipazione popolare nelle scelte di governo e con un vasto rinnovamento delle forme della democrazia locale sulla quale investire per davvero».
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