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Mariangela Pala 10 luglio 2017
Migranti: «sotto controllo i progetti Sprar»
Il sindaco Sean Wheeler risponde così all’interrogazione del consigliere sardista Davide Telllini sulla situazione migranti a Porto Torres


PORTO TORRES - «Si ricorda che in diversi incontri con la cittadinanza si è fatto in modo di rendere pubblico quanto ha fatto l’amministrazione rispetto all'accoglienza dei migranti, ovvero attraverso l’apertura di una struttura Sprar che ospita in modo del tutto dignitoso e con tutte le tutele necessarie 25 ospiti». Il sindaco Sean Wheeler risponde così all’interrogazione del consigliere sardista Davide Telllini sulla situazione migranti a Porto Torres. Il sindaco spiega che entro quindici giorni dall'arrivo, agli ospiti, attraverso un mediatore, viene tradotto il contratto di accoglienza e il regolamento che dovranno sottoscrivere alla presenza del Sindaco, per procedere ad usufruire dell'accoglienza nello Sprar. Il Ministero attraverso il Fnpsa (Fondo nazionale per le Politiche e i Servizi dell'asilo), ha finanziato l'intero progetto e che il Comune ha compartecipato con forza lavoro e mezzi.

«In riferimento alla richiesta di informazioni sui progetti in atto, specifico - prosegue il sindaco - che i migranti ospitati in città hanno potuto usufruire di un accompagnamento, una mediazione linguistica, un'assistenza sanitaria e sociale, colloqui continui per progetti personalizzati, curriculum, bilanci di competenze. Inoltre, vengono svolti colloqui con la psicologa, visite domiciliari degli operatori, pratiche amministrative, corsi di alfabetizzazione della lingua italiana, verifiche della documentazione, ricongiungimenti familiari, corsi di formazione professionale». Molti beneficiari del progetto non hanno intenzione di stabilirsi in Sardegna, ma hanno necessità di ultimare l'iter burocratico per poter poi raggiungere qualche parente o amico in altri stati.

«Le attività di formazione ricevute sono, comunque, sempre state ben accette aggiunge il primo cittadino - e offrono loro la possibilità di poter anche tornare a casa con un progetto. Il Ministero ha pensato anche a questo, con il progetto “Back to the Future - Rimpatrio Volontario Assistito e Reintegrazione” affidandone al Gus la gestione in Italia». La posizione della attuale amministrazione «è chiara e netta, ovvero opporsi in modo sistematico ad una accoglienza indiscriminata, - ribadisce il primo cittadino - alla luce delle problematiche critiche sotto il profilo socio economico che il territorio sta vivendo ormai da parecchi anni».

L’amministrazione nel settembre del 2016 ha espresso il diniego formale circa una nuova apertura all’interno del territorio portotorrese di una struttura dedicata a minori stranieri non accompagnati, «in quanto ritenuto che gli uffici preposti, alla luce dell’importante carico socio-assistenziale, non fossero in grado di vigilare in modo costante su tale struttura dedicata», spiega il sindaco. «Abbiamo espresso sia personalmente che con formale comunicazione al Prefetto la necessità del rispetto della “clausola di salvaguardia” che tutelerebbe il nostro Comune dall'apertura di nuovi Centri di prima accoglienza». Il sindaco rammenta al consigliere Tellini che gli obblighi giuridici dell’amministrazione sono unicamente vincolati alla protezione e sostegno di soggetti minorenni, questi ultimi speciali portatori di diritti, così come stabilito dalle convenzioni internazionali.

«Attualmente l’amministrazione rispetto alla vicende dei migranti si sta muovendo all’interno dei binari istituzionali, ovvero attraverso un costante scambio di informazioni con gli organi preposti alla gestione dell’arrivo di questi ultimi». Infine sulla richiesta di costituire comitati per l’ordine e la sicurezza «allo stato attuale, si ritiene opportuno evitare di formarli in questa fase - conclude Sean Wheeler - in quanto si reputa importante favorire azioni preventive sul tessuto sociale facendo leva sulle parti della città sane in grado di riportare la realtà turritana come comunità mite ed ospitante, come d’altronde lo è sempre stata».
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