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Red 6 ottobre 2017
Caldo e siccità hanno dimezzato le api
E’ da bollettino di guerra il report che arriva dagli apicoltori al termine di un´annata siccitosa e di una delle estati più calde di sempre: il caldo e le mancate precipitazioni hanno dimezzato le api e le produzioni di miele


NUORO - E’ da bollettino di guerra il report che arriva dagli apicoltori al termine di un'annata siccitosa e di una delle estati più calde di sempre: il caldo e le mancate precipitazioni hanno dimezzato le api e le produzioni di miele. Il caldo eccessivo ha compromesso l’habitat naturale (flora e fioriture) decimando le famiglie di api contenute negli alveari: «sono decedute per indebolimento quasi il 50percento, pregiudicando il popolamento delle arnie con conseguente riduzione delle produzioni stimabile in un – 60percento», rivela l'apicoltore di Nuoro Salvatore Nieddu.

«La calura e la siccità – spiega il docente dell’Università di Sassari Ignazio Floris - hanno riflessi negativi in quanto l’acqua per le api è un elemento indispensabile per termoregolare la temperatura corporea. Quest’anno è venuto a mancare quell’apporto energetico indispensabile alle api che si occupano di reperire la materia prima». Nell’Isola, si contano 2700 aziende (fonte Banca dati Anagrafe apistica nazionale), circa 65mila alveari, con una produzione media (per alveare) di circa 20chilogrammi. Le api vivono da risorse naturali con ripercussioni positive sulla fenologia delle piante. Sono degli animali da reddito che hanno un rilevante ruolo ed impatto ambientale, un’attività ecosostenibile da salvaguardare che da sostegno alle piante spontanee ed a quelle coltivate. La loro assenza incide sul cambiamento climatico e sulla desertificazione dell’isola con conseguente stress o aborto dei fiori delle piante che producono nettare. In un’arnia, in condizioni ottimali, vive una famiglia di circa 80mila esemplari equamente suddivisa tra adulte e larve.

«Non possiamo trascurare – evidenzia il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra - oltre alla perdita economica e le conseguenze ambientali quella del valore genetico frutto di anni di selezione sia per quanto concerne le api che la capostipite, l’ape Ligustica e gli altri ecotipi locali. Oggi ripopolare un alveare è molto complesso, perché oltre ai costi (200–220euro per arnia e 15euro per ape Ligustica) è difficile trovare api in commercio, la domanda supera abbondantemente l’offerta». «E’ un settore strategico che merita maggiore attenzione – sottolinea il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Simone Cualbu - E’ necessario garantire e sostenere le imprese per il ripopolamento degli allevamenti ed evitare la perdita di questo importante patrimonio che già subisce la concorrenza, spasso sleale, delle importazioni che oggi già segnano il 50percento del consumo. Grazie alle nostre battaglie, la Regione ha riconosciuto 20milioni di euro a tutti i settori agricoli per i danni subiti dalla siccità. Stiamo vigilando affinché questi fondi arrivino il prima possibile alle imprese agricole».

Nella foto: il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra
Commenti
16:24
Una buona notizia che arriva dopo le recenti segnalazioni da parte di Anbi Sardegna, del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale e di Coldiretti Sardegna che avevano denunciato lo sversamento a mare dell’acqua del Tirso, diga che aveva superato il limite di guardia, con il conseguente spreco della preziosa risorsa


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