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Red 2 novembre 2017
NcS: è l'industria l'opportunità per Porto Torres
«Siamo a quota 6mila disoccupati su 20mila abitanti e i giovani studenti non hanno speranza di trovare lavoro in questa città colpita duramente dalla crisi. Che ci piaccia o no l´industria è una grande opportunità per Porto Torres». Lo dichiara il coordinatore cittadino di "Noi con Salvini" Giuseppe Serra


PORTO TORRES - «Siamo a quota 6mila disoccupati su 20mila abitanti e i giovani studenti non hanno speranza di trovare lavoro in questa città colpita duramente dalla crisi. Che ci piaccia o no l'industria è una grande opportunità per Porto Torres». Lo dichiara il coordinatore cittadino di Noi con Salvini, Giuseppe Serra che spiega come in passato la raffineria Sir «ha dato da mangiare a decine di migliaia di famiglie a discapito dell'ambiente del territorio di Porto Torres», aggiunge «in seguito lo stabilimento venne venduto all' Eni che cominciò un lento processo di chiusura degli impianti senza tutelare l'ambiente e con una numerosa perdita di posti di lavoro. Gli impianti del cloro, fenolo, fibre erano una realtà competitiva di livello mondiale che grazie ad una politica isolana che non ci ha mai tutelato sono stati chiusi per garantire la sopravvivenza degli stabilimenti del nord Italia».

Nel 2006 l' Eni si presenta con una nuova formula, «chiudere gli impianti rimasti ad eccezione dell' impianto gomme per dar vita ad una join venture con Novamont chiamata Matrica», prosegue NcS. L' accordo prevede 7 impianti produttivi e una centrale a biomassa da 50 megawatt, «nonostante la firma di tutte le istituzioni coinvolte - sottolinea Serra - l' accordo non è stato rispettato ma gli impianti fermi rimasero tali con un conseguente impoverimento del territorio». Per questo motivo Noi con Salvini di Porto Torres per voce del suo coordinatore cittadino «chiediamo che l' accordo venga rispettato o che l' Eni paghi senza sconti non solo per l' inquinamento ma anche per aver preso in giro il territorio con false promesse documentate creando povertà di massa dopo che ha sfruttato la nostra terra per anni».

La speranza di NcS è che Eni porti avanti le idee sulla chimica verde. «Ci auguriamo che gli impianti e le fabbriche che utilizzano tali prodotti per fare buste, bacinelle e posate non siano solo in penisola ma vengano fatte anche in loco sia per chiudere la filiera e risparmiare sul trasporto sia per dare lavoro e quindi speranza ai giovani». Sul fronte dell’emergenza idrica la soluzione di NcS è quella di recuperare le acque reflue per le aziende. «Attualmente il depuratore consortile rigetta in mare tutta l'acqua che viene dal territorio, questo per noi è uno spreco visto l'emergenza idrica che stiamo vivendo. Non solo le acque depurate sono una risorsa necessaria ma - conclude il coordinatore cittadino Serra - abbatterebbero i costi a favore delle aziende».
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