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Red 3 dicembre 2017
ContaminationLab: Cagliari capofila nazionale
In città i delegati di diciotto atenei, Miur e Mise. Al primo incontro dell’Italian CLab Network, prenderanno parte anche i rappresentanti dei Ministeri per lo Sviluppo economico e dell’Università. «Puntiamo a facilitare la creazione di nuove imprese», dichiara il prorettore Maria Chiara Di Guardo


CAGLIARI - Lunedì 4 dicembre, alle 10, il Centro servizi per l’innovazione e l’imprenditorialità dell’Università di Cagliari, in Via Ospedale 121, ospita il primo incontro della rete nazionale dei ContaminationLab. All’evento prendono parte i delegati del Ministero Istruzione università e ricerca, del Ministero per lo Sviluppo economico e dei diciotto atenei coinvolti nell’Italian CLab Network. All’apertura dei lavori parteciperà anche il rettoredell'Università degli studi di Cagliari Maria Del Zompo.

L’incontro curato dal ContaminationLab dell’ateneo di Cagliari, è il primo in ambito nazionale. Il CLab isolano è stato nominato dal Miur coordinatore e capofila nazionale dell’Italian CLab Network. Ai lavori prenderannno parte i delegati delle Università di Padova, Verona, Trento, “Ca' Foscari” Venezia, Modena e Reggio Emilia, Pisa, Torino, Bergamo, Basilicata, Napoli “Parthenope”, Teramo, Palermo, Calabria, Salento, Catania, Sassari, “Mediterranea” Reggio Calabria e Politecnico di Bari. La rete nazionale dei CLab è stata approvata dal Ministero per l’Università il 13 giugno. Al centro dei lavori di lunedì, la mission del Network e l’approvazione dell’Advisory board che coordinerà le attività dei prossimi trentasei mesi. Insomma, contaminazione di idee e discipline scientifiche, talento ed intuito, programmazione e competenze hanno una culla naturale. Il CLab di Cagliari (National winner 2016 del Premio europeo per la promozione di impresa) sostiene e promuove gli obiettivi strategici del Miur per lo sviluppo del progetto: Comunità, Sostenibilità, Disseminazione e Governance.

«L’obiettivo del Network – spiega Maria Chiara Di Guardo, prorettore all’Innovazione e al territorio e responsabile scientifico del CLab UniCa - è potenziare una rete informalmente già attiva da diversi anni, includendo tutti i CLab del territorio nazionale. Il Network, coinvolge diversi portatori di interesse, progetta, implementa e innova per la diffusione della cultura di impresa». Ma non solo. «Puntiamo a facilitare la creazione di nuova impresa, veicolare le nostre esperienze fuori dal contesto accademico, promuovere i valori di responsabilità sociale ed esportare - rimarca Di Guardo - il modello di eccellenza del CLab UniCa su l’intero territorio nazionale».

L’obiettivo Comunità favorirà la diffusione del know-how e delle best-practice. I servizi per la Sostenibilità, con la creazione di sinergie con il mondo pubblico-privato e la valorizzazione economica del know-how e della rete, saranno volti a generare valore ed a garantire il proseguimento delle attività del progetto una volta concluso. I servizi di Disseminazione, con i Contamination Camp, diffonderanno l’esperienza CLab, dando al Network visibilità nazionale, europea ed internazionale. Infine, i servizi di Governance, coinvolgendo e responsabilizzando i nodi della rete, renderà efficiente la gestione delle realtà presenti e future e favorirà la diffusione di una strategia comune a livello nazionale. I CLab offrono percorsi di apprendimento extracurricolari (semestrali o annuali) sviluppati con modelli didattici innovativi e sperimentali, con un triplice obiettivo: catalizzare le competenze “accademiche” dei partecipanti, favorire la collaborazione, raffinare le doti di team-working, accrescere le abilità trasversali, stimolare e accompagnare le idee imprenditoriali proposte da gruppi di studenti di differenti estrazioni disciplinari. Per ulteriori nformazioni, si può telefonare ai numero 070/6758440-6526.
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27/3/2024
20 laureati e decine di studenti detenuti hanno frequentato i corsi universitari durante questi dieci anni. Negli Istituti Penitenziari in cui opera, l´Università di Sassari impegna in percorsi universitari in media il triplo dei detenuti rispetto alla media nazionale (5-6% rispetto al 2%), con punte di eccellenza nelle due Case di Reclusione di Tempio Pausania (15-17%) e Alghero (8-10%)


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