Lo annuncia la locale Coldiretti, per bocca del proprio presidente Efisio Perra, che insieme a Coldiretti giovani Sardegna ha chiamato a raccolta i giovani che hanno e vorrebbero usufruire del primo insediamento per avviare la propria azienda
CAGLIARI - «Mercoledì mattina, i giovani agricoltori provenienti da tutta l’Isola, invaderanno Cagliari con la valigia in mano, simbolo di una politica burocratizzata che sta costringendo le nuove generazioni che vorrebbero costruire in campagna il proprio futuro ad abbandonare la propria terra». Lo annuncia Coldiretti Cagliari per bocca del proprio presidente Efisio Perra che insieme a Coldiretti Giovani Sardegna ha chiamato a raccolta i giovani che hanno e vorrebbero usufruire del primo insediamento per avviare la propria azienda. I ritardi del primo insediamento hanno costretto i giovani che quasi un anno fa hanno presentato domanda a scendere in piazza per chiedere conto di un proprio diritto e chiedere conto delle tante promesse sul bando (tempi, semplificazione, ecc.).
«Ci stanno costringendo ad abbandonare i nostri sogni e le nostre idee che vorremmo realizzare nella nostra regione – dichiara il presidente dei Giovani Coldiretti sardi Angelo Cabigliera - In questo modo, il primo insediamento, anziché un sostegno, si è trasformato in un freno. Alcuni giovani hanno perso i requisiti prima di avviare il bando, per via delle continue sospensioni e revoche. Altri si trovano in difficoltà, perché hanno avviato la propria azienda e investito dei denari con la garanzia di poter usufruire dei fondi messi a disposizione dalla misura. Si stanno scontrando con una realtà diversa che sembra li stia incoraggiando ad abbandonare i propri progetti e scappare dalla Sardegna».
«L’appuntamento è per mercoledì mattina, alle 9.30, in Piazza del Carmine - spiega Perra - Da lì, intorno alle 10, i giovani, con in mano una valigia, si sposteranno in corteo in Viale Triste, verso Via Caprera, dove ci sarà una prima sosta nella sede di Argea. Da lì, si proseguirà fino a Via Roma, davanti alla sede del Consiglio regionale, dove si chiederà audizione ai capogruppo in Consiglio regionale per spiegare la grave situazione che stanno vivendo i giovani».
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