Prosegue la lotta contro la peste suina africana. Abbattuti nelle campagne di Nuoro, in due diverse operazioni 139 maiali: cinquanta al pascolo brado illegale ed ottantanove non registrati e presenti in un´azienda zootecnica
NUORO - L’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana in Sardegna ha annunciato che giovedì, nelle campagne di Nuoro ed in due diversi interventi, sono stati abbattuti 139 maiali allo stato brado illegale, di ignota proprietà o detenuti senza registrazione all’anagrafe animale e senza i dovuti controlli sanitari. I depopolamenti sono stati effettuati a seguito dei controlli promossi sul territorio da parte dell’Udp in collaborazione con la Prefettura e con la Questura di Nuoro. Il primo intervento si è tenuto nelle campagne in prossimità della frazione nuorese di Lollove, dove sono stati abbattuti cinquanta suini non registrati ed al pascolo brado illegale, individuati all’interno di una proprietà privata.
Il secondo depopolamento, conclusosi giovedì sera, in località Nurvoli, ai confini fra l’agro di Nuoro e quelli di Orgosolo ed Oliena, ha portato al sequestro e poi all’abbattimento di ottantanove maiali. In un’azienda zootecnica, è stato individuato il branco che è risultato non registrato e quindi non sottoposto ai dovuti controlli sanitari. Si è proceduto al sequestro cautelativo degli animali, al censimento, all’identificazione provvisoria ed al prelievo ematico. I campioni di sangue sono stati inviati ai laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Sassari. Poche ore dopo, i risultati sulla Psa: positività sierologica di dieci campioni su trenta. A tal punto, così come previsto dalla norma, il personale dell’Udp ha effettuato l’abbattimento di tutti i capi. Effettuati gli ultimi campionamenti per i controlli sulla presenza della trichinella gli animali sono stati smaltiti secondo le direttive igienico sanitarie. L’abbattimento è stato eseguito dopo l’ordinanza, prontamente e responsabilmente, firmata dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu.
Al detentore dei suini, verrà contestato l’illecito amministrativo, con una sanzione da 10mila euro, per violazione del decreto legislativo 200/2010 sulla mancata registrazione all’anagrafe zootecnica nazionale ed all’identificazione degli animali. L’Unità di progetto sottolinea, ancora una volta, “che registrare i propri animali garantisce da un lato un percorso di legalità all’attività dell’allevatore e dall’altro di sicurezza delle carni per i consumatori. Operare quindi fuori dalle regole non premia e danneggia chi invece ogni giorno, anche sostenendo spese, rispetta le norme e alleva animali sani”.
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