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Red 3 marzo 2018
Sassari: Acqua non potabile in molti quartieri
Secondo le analisi compiute dall´Ats Sardegna di Sassari, Dipartimento di Prevenzione-Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione, i parametri sono rientrati nella norma nei quartieri di Cappuccini, Rizzeddu-Monserrato e Badde Pedrosa, dove l´acqua è di nuovo potabile


SASSARI - «La situazione della potabilità dell'acqua in città ha il sapore della beffa. Una situazione che i cittadini e le cittadine sassaresi non sono più disposti a tollerare. Abbanoa non ha a cuore l'efficienza ed il perfetto funzionamento del sistema di distribuzione dell'acqua». Questo il commento del sindaco di Sassari Nicola Sanna, alla luce degli ultimi avvenimenti.

Secondo le analisi compiute dall'Ats Sardegna di Sassari, Dipartimento di Prevenzione-Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione, i parametri sono rientrati nella norma nei quartieri di Cappuccini (nei viali Mameli e Caprera, nelle vie Alagon, Enzo, Piave ed in Piazza Porrino), Rizzeddu-Monserrato (nelle vie Washington, Londra, Mosca, Madrid, Bovet, Budapest, Vienna, Parigi, Rockfeller nel tratto compreso tra Viale ltalia e Via Turati, Tingari) e Badde Pedrosa (Badde Pedrosa e Scala Mala) dove l'acqua è di nuovo potabile. Pertanto, è stata parzialmente revocata l'ordinanza che vietava il consumo umano diretto, mantenedo il divieto nei quartieri di Lu Fangazzu e Carbonazzi, dove l'acqua non è adatta al consumo umano diretto ma può essere usata per tutti gli usi igienici, compresa l'igiene personale.

Le comunicazioni di potabilità inviate da Abbanoa lunedì, su prelievi fatti mercoledì 21 e giovedì 22 febbraio non sono state confermate dal Servizio Igiene, che ha fatto i propri prelievi martedì 27 e mercoledì 28, riscontrando un rientro nei parametri relativi ad alluminio, ferro, manganese e trialometani, ma non ai parametri microbiologici. «La comunicazione di rientro nei parametri di legge di tutti gli elementi di analisi è avvenuta solo nella tarda serata di ieri, 2 marzo, forse anche a seguito della mia lettera di sollecito - tiene a sottolineare il primo cittadino - Non c'è alcun attacco, da parte mia, al Gestore unico, semplicemente l'invito ad essere solleciti nelle comunicazioni oltre che nei rilievi, che devono essere fatti in contemporanea da Servizio Igiene e Abbanoa. È ragionevole pensare che i cittadini abbiano smesso di stare dietro a questo indecente teatrino, che vede i parametri fuori norma e poi di nuovo nella norma, ora in una zona e poi in un’altra della città. Ma l'utenza è costretta a pagare l'acqua come potabile quando in realtà, non lo è mai in misura definitiva e continuativa».

«Il dato più preoccupante - continua il sindaco - è che da ieri sera anche nell'area a nord-est del quartiere di San Giuseppe e di via Napoli l'acqua non risulta adatta al consumo umano diretto come bevanda e per la preparazione degli alimenti, e siamo in attesa che Abbanoa trasmetta la perimetrazione esatta relativa alle vie interessate alla nuova limitazione. Abbanoa chiarisca cosa sta accadendo al potabilizzatore di Truncu Reale, se nel quarto chiaroflocculatore stia o meno funzionando la turbina, se il sito sia presidiato con personale sufficiente nell'arco delle ventiquattro ore per prevenire i parametri fuori norma, se si stiano o meno verificando fenomeni di tracimazione delle acque ancora torbide, se si usano i giusti quantitativi di reagenti per la potabilizzazione.

Occorre molta chiarezza per ottenere fiducia dagli utenti. Il mio atteggiamento, usando una metafora, è lo stesso che i generali statunitensi adottarono per il soldato Ryan: salviamo Abbanoa, quale società pubblica che gestisce un bene pubblico, ad ogni costo. Ma certamente chi la gestisce da oltre un decennio è responsabile del disastro procurato alle mie concittadine e ai miei concittadini, che ho il dovere di difendere da questo sopruso. L'acqua è un bene primario, chiediamo soltanto che i cittadini e le cittadine di Sassari possano farne l'uso quotidiano del quale hanno diritto», conclude il primo cittadino.
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