Domani sera, la Sala conferenze de Lo Quarter ospiterà la presentazione del libro “I movimenti degli anni Settanta fra Sardegna e Continente”, a cura di Federico Francioni e Loredana Rosenkranz (Condaghes editore, Cagliari, 2017)
ALGHERO – Venerdì 13 aprile, alle 18.15, la Sala conferenze della Fondazione Alghero, a Lo Quarter, ospiterà la presentazione del libro “I movimenti degli anni Settanta fra Sardegna e Continente”, a cura di Federico Francioni e Loredana Rosenkranz (Condaghes editore, Cagliari, 2017). Introdurrà Albertina Vittoria, docente di storia dei partiti e dei movimenti politici dell’Università degli studi di Sassari. Con gli autori, interverrà Antonio Budruni. L'incontro sarà moderato da Assunta Trova, docente di storia contemporanea dell’Università di Sassari.
Il libro è suddiviso in sezioni: gli studenti e gli operai nei contesti urbani; il movimento femminista in Sardegna nella sua pluralità; i percorsi che hanno condotto alcuni giovani dalle lotte di massa di quegli anni alla presenza nelle istituzioni; le esperienze, ancora poco conosciute, di alcune radio libere isolane e di pratiche teatrali sperimentali ed innovative; una ri-lettura, per nulla condiscendente, tanto meno apologetica, di alcuni fenomeni sociopolitici degli Anni Settanta; interventi di Riccardo Lai, giovane compagno troppo presto perduto all’affetto di molti ed alla politica. Le differenze negli approcci, nella disamina e nelle conclusioni, cui approdano i diversi contributi, testimoniano la varietà e l’inventività dei movimenti; gli scritti contribuiscono a mettere in discussione l’etichetta “anni di piombo” da applicare indiscriminatamente a quel decennio e fanno criticamente i conti con il terrorismo e la violenza che tanto danno arrecarono anche alla spinta innovativa maturata nei contesti sociali e culturali dell’epoca.
Attraverso richiami alle vite vissute, alle amicizie, agli affetti, alle relazioni che si confrontavano in anni intensi e tumultuosi, le parole di chi interviene si offrono allo sguardo presente con sincera ricerca della verità ed a volte con dolente scetticismo. Le rievocazioni contenute nel libro cercano di allontanare il ripiegamento nostalgico verso il passato ed ancor più la convinzione di aver capito tutto; si fa spazio, al contrario, l’esigenza critica di cogliere quanto è ancora vivo di quel decennio e vale la pena di raccontare. Il testo esplora anche la dimensione del territorio e rievoca l’orizzonte, comune a diverse generazioni, dei movimenti che legarono Sassari, Alghero, Porto Torres, Cagliari e la Barbagia, la Sardegna ed il suo oltre, “il Continente”. Contro l’immagine dominante di una Sardegna tagliata fuori dal flusso delle idee di rottura e cambiamento che contagiarono il mondo intero, si delinea un’isola-laboratorio in cui, anche nella seconda metà degli Anni Settanta, il “riflusso” è contrastato da una persistente volontà partecipativa ed oppositiva.
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