Due giornate speciali per la casa di reclusione G. Tomasiello di Alghero che nelle giornate di sabato e domenica apre le porte ai visitatori. Da luogo chiuso e protetto a simbolo dell´accoglienza
Anche quest'anno la casa di reclusione di Alghero apre la propria struttura alla città in occasione della giornata dedicata ai Monumenti aperti. Si rinnova un evento che ormai dal 2012 è diventato una tradizione: condividere la quotidianità e la storia "penitenziaria" con la comunità di cui il carcere è parte. Attraverso lo spazio museale allestito all'interno del carcere si entra in un percorso guidato che mostra uno spaccato penitenziario secondo "gli usi e costumi" di quasi un secolo fa. Gli orari: sabato dalle ore 14 alle 19, domenica dalle ore 10,30 alle 19,30.
Si potranno ammirare arredi e suppellettili ottocenteschi affiancati da una notevole documentazione fotografica e di archivio. Si potranno inoltre visitare le storiche celle di detenzione "settembrine" che oggi documentano la struttura edilizia risalente al periodo di costruzione dell'istituto di pena. Il percorso espone una ricca collezione di documenti, divise, strumenti e utensili ed altri manufatti - tutti pezzi originali - in un sito che è l'unico nel suo genere ad essere ospitato in una casa di reclusione attualmente in funzione.
Per questo motivo i visitatori sono accompagnati nel percorso da guide speciali: gli stessi poliziotti penitenziari e gli operatori del trattamento - che tutti i giorni si occupano dei detenuti - per un giorno sono le guide di questa "storia del carcere" attraverso le immagini e gli oggetti di uso quotidiano e le esperienze dirette di chi questa storia ha vissuto e vive. Accanto a loro i giovani studenti del Liceo Artistico Costantino di Alghero che, come consuetudine, danno il loro contributo come volontari.
Per questa edizione la manifestazione è arricchita dal prezioso contributo di alcuni studenti del dipartimento di Architettura, design e urbanistica dell'Università di Sassari con l'allestimento di un progetto ad hoc costruito nell'ambito del protocollo tra Dadu-Uniss e la casa di reclusione di Alghero attivato quest'anno e finalizzato proprio alla valorizzazione dello spazio museale.
Nella foto: la direttrice del carcere di Alghero Elisa Milanesi
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