M.P.
18 giugno 2018
Riconversione carbone: «Il Cip vigili su occupazione»
A tal proposito i portavoce del Movimento cinque stelle nei Consigli comunali di Sassari e Porto Torres hanno formalmente inviato al presidente del Consorzio industriale provinciale di Sassari una richiesta che invita la struttura ad iniziare a lavorare sul tema, con particolare riferimento alla centrale di Fiume Santo che attualmente brucia carbone
PORTO TORRES - L’Ambiente, la sua tutela, la tutela delle comunità che lo abitano, lo vivono e troppo spesso lo subiscono, deve essere riconosciuta priorità di una amministrazione comunale che abbia a cuore lo stare bene dei suoi cittadini e la cosa pubblica. La “Strategia elettrica nazionale” del 2017 prevede l'abbandono delle risorse fossili - in particolare il carbone - entro il 2025. A tal proposito i portavoce del Movimento Cinque Stelle nei Consigli comunali di Sassari e Porto Torres Desiré Manca, Maurilio Murru, Giuliano Velluto, Carlo Marongiu e Raffaele Donadio hanno formalmente inviato al presidente del Consorzio industriale provinciale di Sassari, Pasquale Taula una richiesta che invita la struttura ad iniziare a lavorare sul tema, con particolare riferimento alla centrale di Fiume Santo che attualmente brucia carbone per ottenere energia elettrica.
«Fondamentale negli anni che ci separano dal raggiungimento dell’auspicato obiettivo - affermano -, sarà ragionare sull’aspetto collegato al lavoro e ai processi che governeranno la rioccupazione di chi, nella conversione dal carbone ad altra fonte di energia rischia di diventare disoccupato ed entrare in un vortice simile a quello che ha travolto gli operatori della chimica di base proprio a Porto Torres».
Il carbone genera infatti sul territorio un ritorno in termini di occupazione e indotto molto importante. Una eventuale riconversione al Gnl comporta una conseguente riduzione pari a 10 volte il personale attualmente impiegato. «Chiediamo pertanto di iniziare ad affrontare sin da ora il problema, per non farci trovare impreparati come accaduto con la chimica e in modo da raggiungere, nei sette anni che ci separano dal 2025, una completa rioccupazione degli operai delle centrali a carbone».
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