L´assessore regionale della Difesa dell´ambiente Donatella Spano ha partecipato mercoledì al workshop nazionale “Resilienza per le città adattative: sperimentazioni per l´adattamento in ambito urbano”, organizzato nell´ambito del progetto europeo Life master Adapt
CAGLIARI - «Le città e gli insediamenti urbani sono sicuramente da annoverare tra i principali responsabili dei cambiamenti climatici, ma sono anche i contesti territoriali che ne subiscono maggiormente gli effetti. Dobbiamo quindi essere pronti ad affrontare le sfide del clima secondo un approccio di governance, che coinvolga tutti i livelli istituzionali, che abbracci le diverse politiche settoriali e che raggiunga i territori rendendo partecipi cittadini, portatori di interesse e aziende. La Regione Sardegna è impegnata su questo fronte in prima linea attraverso il contributo a strategia e piano nazionale di adattamento».
Così, l'assessore regionale della Difesa dell'ambiente Donatella Spano nel suo intervento, mercoledì a Milano, al workshop nazionale “Resilienza per le città adattative: sperimentazioni per l'adattamento in ambito urbano”, organizzato nell'ambito del progetto europeo Life master Adapt, del quale la Sardegna è regione capofila. Nella mattinata, il progetto è stato presentato dal referente per la Regione Giovanni Satta. L'iniziativa, patrocinata da Fondazione Cariplo con la Città metropolitana di Milano e con il Politecnico di Milano, punta ad integrare gli strumenti di governo e pianificazione delle città mettendo a sistema alcune delle sperimentazioni e dei progetti in corso in Italia sulle strategia di adattamento.
L'esponente della Giunta Pigliaru e coordinatrice della Commissione Ambiente ha messo in evidenza le vulnerabilità urbane ed i fattori di stress indotti dal mutamento climatico sulle città: la scarsa permeabilità dei suoli dovuta alla progressiva cementificazione che, unito alla scarsa presenza di vegetazione, fa crescere il rischio di dissesto idrogeologico e di alluvioni urbane. O ancora la riduzione media delle precipitazioni con conseguenti problemi di scarsità idrica, razionamento delle forniture e competizione tra domanda d’acqua potabile per uso urbano e per usi agricoli, industriali‐energetici. «Confrontarsi a livello nazionale ci permette lo scambio di buone pratiche e la ricerca di strumenti innovativi da applicare anche in Sardegna», conclude Spano.
Nella foto: l'assessore regionale Donatella Spano
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