Questa sera, negli spazi della Fondazione Siotto, in Via dei Genovesi 114, a Cagliari, va in scena per il secondo giorno consecutivo “La sala del tempo. Racconti dell’attesa”, spettacolo, per la regia di Laura Fortuna, messo in scena dall’associazione Le Officine
CAGLIARI - Oggi (sabato), alle 21, negli spazi della Fondazione Siotto, in Via dei Genovesi 114, a Cagliari, va in scena per il secondo giorno consecutivo “La sala del tempo. Racconti dell’attesa”, spettacolo, per la regia di Laura Fortuna, messo in scena dall’associazione Le Officine. La pièce è l’esito scenico del corso di Dizione e lettura espressiva portato avanti dall’associazione, e ruota attorno al tema dell’attesa.
Dentro una stanza dove il tempo si è fermato, nove personaggi (interpretati da Danila Atzeni, Valeria Caschili, Elisabetta Cocco, Alice Deledda, Emanuele Incani, Chiara Ledda, Daniela Puddu, Bonaria Secci e Luca Vincis) vivono la loro attesa, portando ciascuno la propria esperienza di tempo. Ecco allora lo stato interiore di chi vive in attesa di un ritorno, di un viaggio, di un appuntamento, di una lettera, di chi attraverso l’attesa mostra la sua resilienza.
“L’attesa – si legge nelle note di regia di Fortuna - è impotenza contro la mania di controllo, un limbo di incertezza, in cui il tempo soggettivo assume la temperatura del nostro sentire”. L’allestimento scenico ècurato da May Mask. Il costo del biglietto è di 10euro. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, si può telefonare al numero 347/9298697.
Laura Fortuna si forma alla Triennale Scuola per attori del Riverrun Teatro di Cagliari, con Fausto Siddi, Elio Turno Arthemalle e con Rino Sudano, al quale deve la sua formazione principale. Perfeziona la formazione con Carlo Quartucci, Franco Graziosi, Serena Sinigaglia e Kevin Crawford. Ha lavorato come attrice con Riverrun Teatro, Teatro Stabile di Sardegna ed Il Crogiuolo. Collabora con diverse associazioni culturali in Sardegna e, dal 2015, con Le Officine, organizzando corsi e rappresentazioni teatrali. Attualmente, sviluppa progetti autonomi di ricerca e sperimentazione realizzando performance e spettacoli privilegiando l’uso di luoghi non convenzionali, dove spazio e spettatore diventano parte integrante della messa in scena.
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