Emilio Usula
5 luglio 2018
L'opinione di Emilio Usula
Sui campeggi, emendamento necessario
Con riferimento alle polemiche riportate oggi dagli organi di stampa in merito al c.d. “emendamento mobil house” da me presentato e approvato a larga maggioranza dall'Aula, mi preme fare alcune precisazioni. L'emendamento mirava a ripristinare la certezza del diritto, anche in funzione di garanzia dell'iniziativa privata. All'originaria percentuale del 25% prevista nei campeggi come quota residuale per dedicare spazi per altre tipologie di accoglimento comprese le case mobili e i manufatti per il pernottamento non vincolati al suolo, si è sostituita quella del 35% introdotta con la legge n. 16 del 2017.
Tale norma è stata contestata immediatamente dallo Stato per la sua possibile incompatibilità con il piano paesaggistico regionale dati gli innegabili, possibili, aumenti volumetrici in aree sensibili e di particolare pregio, ancorché determinati da manufatti non vincolati al suolo. La Giunta regionale facendo proprio tale orientamento, oltre che per evitare il contenzioso che ne sarebbe scaturito, ha successivamente emanato una delibera d'indirizzo con la quali si precisava che l'installazione di tali strutture ricettive all'aperto sarebbe dovuto avvenire “…….nel rispetto delle norme urbanistiche, edilizie e delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e del Piano paesaggistico regionale che gli da attuazione”.
Questo per dare rassicurazioni e scongiurare anche preoccupazioni espresse da singoli ed associazioni e persino dagli stessi componenti dell'esecutivo rese pubblicamente (Assessore del turismo e lo stesso Presidente). Questo maldestro escamotage è comunque contrario al principio della gerarchia delle fonti. Il fatto che tale emendamento abbia provocato le inopinate polemiche dei campeggiatori, conferma le preoccupazioni dell'Aula per i pericoli derivanti da diverse possibili interpretazioni della norma e della sostanziale inutilità della deliberazione in parola. Il passaggio normativo, peraltro votato trasversalmente, si rendeva necessario per riportare alla chiarezza il quadro generale.
*consigliere regionale Rossomori
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