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Red 16 marzo 2019
Aree di crisi: via ai bandi
Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto che assegna 30milioni di euro da destinare ai progetti di riconversione industriale per le aree di crisi complessa di Porto Torres e Portovesme, non ci sono più impedimenti tecnici per poter procedere alla sottoscrizione dell’Accordo di programma tra Mise e Regione autonoma della Sardegna, dopo il quale si potrà procedere all’emanazione dei relativi bandi


CAGLIARI - Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto che assegna 30milioni di euro da destinare ai progetti di riconversione industriale per le aree di crisi complessa di Porto Torres e Portovesme, non ci sono più impedimenti tecnici per poter procedere alla sottoscrizione dell’Accordo di programma tra Mise e Regione autonoma della Sardegna, dopo il quale si potrà procedere all’emanazione dei relativi bandi. L’atto conclusivo per chiudere il percorso portato avanti negli ultimi due anni dalla Giunta Pigliaru, dal Mise e da Invitalia, spetta ora allo stesso Mise. Dal Ministero, infatti, si attende di ricevere il testo dell’Accordo di programma da sottoscrivere previa autorizzazione della Giunta regionale.

Solo dopo, potrà essere dato il via libera alla pubblicazione dei bandi, che dovranno sostenere la reindustrializzazione nelle due aree di crisi. Oltre alle risorse finanziarie messe in campo dal Mise, ci sono anche 3milioni di euro di fondi regionali, deliberati nel dicembre 2018 dalla Giunta uscente. Tali fondi saranno ripartiti proporzionalmente alla suddivisione delle risorse statali e potranno essere soggetti a revisione, qualora il Ministero decida di aumentare il fondo destinato alle due aree di crisi. Aver posto le basi per una riqualificazione delle due aree industriali, sostenere le imprese e creare le condizioni per una ripresa dell’occupazione, rappresenta un obiettivo raggiunto dalla Giunta Pigliaru.

I risultati delle Call di invito a manifestare interesse ad investire nelle aree di crisi del polo industriale di Porto Torres e di Portovesme (promosse dal Ministero dello Sviluppo economico, dalla Regione e da Invitalia, e chiuse il 19 luglio 2018) sono stati ottimi. Le schede progettuali presentate per il polo di Porto Torres (area che comprende i Comuni di Porto Torres e Sassari, con oltre 11mila imprese e 36mila addetti) sono 59, per un totale di investimenti pari a 658milioni 886mila euro ed una previsione di incremento occupazionale di 880 addetti. La maggiore concentrazione degli investimenti riguarda il settore manifatturiero (82percento). Seguono le attività di gestione dei rifiuti (6percento) ed i progetti con finalità di ricerca e sviluppo sperimentale (5percento). Circa la metà delle proposte riguarda progetti tra 1,5 e 20milioni di euro (49percento del totale), a cui si associano il 20percento degli investimenti ed il 34percento delle previsioni di nuova occupazione. I progetti di riconversione potenzialmente coerenti con la normativa della legge n.181/89 sono quindici.

Per quanto riguarda invece il polo industriale di Portovesme (area che comprende ventitre Comuni), le schede progettuali presentate sono ventuno, con un valore di investimenti pari a 381milioni 627mila euro ed un’occupazione prevista di 1.112 addetti. I progetti sono stati inoltrati da sedici piccole e medie imprese (346milioni 627mila euro di investimenti) e da cinque grandi industrie (35milioni di investimenti). Il territorio, quindi, esprime un bisogno di investimento soprattutto da parte di imprese di medie e piccole dimensioni. Prevalentemente, gli investimenti hanno come finalità nuove unità produttive di beni e servizi e le attività di servizi di alloggio e di ristorazione. I progetti che si concentrano nella soglia compresa tra 1,5 e 20milioni sono invece diciassette, cioè l’80percento del totale.
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