Il sindaco Beniamino Scarpa ha scritto ieri a Eni, governo nazionale e Regione Autonoma della Sardegna: «Si attivi subito la procedura di controllo prevista dal protocollo d’intesa sulla chimica verde»
PORTO TORRES - L’assegnazione di un ruolo di primo piano al Comune nei processi di salvaguardia del lavoro nell’area produttiva di Porto Torres. È quanto ha chiesto ieri il sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa a “Eni”, governo nazionale e Regione Autonoma della Sardegna.
«La tutela del sistema delle imprese locali e dei lavoratori dell’area produttiva di Porto Torres – sottolinea il primo cittadino – è disciplinata dall’addendum al protocollo d’intesa per la chimica verde firmato nel 2011 dal Governo nazionale, dalle istituzioni locali, dalle organizzazioni sindacali e dall’Eni, ma evidentemente non tutto sta funzionando come dovrebbe. Per questo ritengo sia necessario, a questo punto, cambiare approccio. È opportuno che la nostra Amministrazione assuma un ruolo attivo nel controllo dei processi. Già venerdì, prima della diffusione del documento dell’opposizione, ho scritto all’Eni, al ministro delle Attività produttive e al presidente della Regione per ribadire questo concetto».
Secondo Scarpa è necessario che «negli appalti, in casi di alternanza tra aziende, i lavoratori siano protetti e assunti dal nuovo assegnatario. Dove possibile, inoltre, sarebbe opportuno che si proteggano, a parità di condizioni, le aziende storiche dell’area turritana. Bisogna far ripartire il confronto fra l’Eni e tutti i soggetti istituzionali – sostiene il sindaco – come prevede l’addendum, ma introducendo un nuovo livello di controllo, che deve essere esclusivamente comunale. Per questo chiediamo che al tavolo locale partecipino l’azienda, le organizzazioni datoriali e l’Amministrazione Comunale».
Nella foto: Il sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa
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