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Mariangela Pala 14 dicembre 2013
Ultime scoperte affondamento dell’Onda, incontro a Porto Torres
« Mandati a morire. Una nuova luce sull’affondamento del motopeschereccio Onda», incontro organizzato da Assovela domenica alle ore 10 al Museo del Porto


PORTO TORRES - Domenica 15 dicembre alle ore 10, nella sala operativa del Museo del Porto, l’Associazione Vela Latina organizza un incontro culturale, aperto a tutti , nel quale le testimonianze dei parenti delle vittime, documenti inediti e nuove ricerche daranno una luce diversa all’affondamento dell’Onda R106, il motopeschereccio che si è inabissato il 6 maggio del 43’, in seguito al bombardamento da parte del sommergibile inglese Safari P211 (guidato dal comandante Richard Berkeley Lakin), nel quale perirono sette marittimi. A sett’antanni dalla tragedia, grazie agli studi e ai documenti scoperti da Francesco Sannino e Lorenzo Nuvoli, soci di Assovela, si vuole dare una nuova luce sull’affondamento dell’Onda, e sui sette eroi mandati a morire, in quella grande ex baleniera in ferro di 98 tonnellate, che girava nel Golfo dell’Asinara per raccogliere l’ammasso di provviste, che serviva a sfamare le truppe dell’esercito in guerra.

Sarà presente all’incontro, anche Carlo Delfino, figlio dell’armatore Nicola Delfino, accusato di avere costretto l’equipaggio ad uscire in mare, per trarne dal pescato maggiore profitto, ma le fonti ci raccontano cose diverse: il Tribunale militare accusò i pescatori, che avevano avvistato il sommergibile inglese pochi giorni prima, di essere dei visionari e furono costretti, minacciati di denuncia, ad uscire per mare, dove trovarono la morte. Due i sopravvissuti Antonio Sanna di Porto Torres e Sposito Giovanni di Alghero. Al convegno intitolato « Mandati a morire. Una nuova luce sull’affondamento del motopeschereccio Onda» interverranno, Francesco Sannino ex pescatore e Lorenzo Nuvoli, segretario dell’associazione Assovela, nonché organizzatore dell’evento. Insieme racconteranno la triste vicenda dell’affondamento dell’Onda: il primo racconterà la versione storicamente conosciuta, come gli è pervenuta oralmente dai racconti di suo nonno, mentre Nuvoli introdurrà nuovi elementi di conoscenza sul caso avvenuto durante la seconda guerra mondiale.

Saranno presenti alcuni parenti delle vittime, e Giuseppe Sposito, figlio di Sposito Giovanni uno dei sopravvissuti. L’idea di trasmettere i dati raccolti attraverso una scrupolosa ricerca, nasce da Lorenzo Nuvoli e dalla necessità di affermare l’eroismo delle sette vittime dell’Onda, a cui spera possa essere intitolata una via o una piazza, e per ribadire l’importanza dei pescatori portotorresi e di coloro che vivevano nella zona del porto a contatto col mare e che morivano in mare, « meno riconosciuti rispetto ai bainzini della zona di San Gavino- dice Nuvoli - a cui sin dai tempi della II guerra mondiale si contrapponevano» . L’importanza della cultura del mare, si collega all’avvenimento dei caduti ,che si vogliono ricordare dedicandogli un luogo simbolo o semplicemente una lapide per restituire loro la giusta dignità. « Francesco Sannino appassionato di lingua sarda, - dichiara Nuvoli - mi parlò della sua decisione di pubblicare nuove notizie sull’Onda sul giornale Logo Sardinia, ed io gli chiesi di non sprecare l’opportunità di mostrare quei documenti in occasione di un convegno, organizzato per rendere pubbliche le novità raccolte. Lui per caso era giunto in possesso del libro Crash Dive, Safari in azione nel Mediterraneo di Arthur Dickson – continua Lorenzo Nuvoli – un diario di bordo scritto da un telegrafista inglese, in cui vengono descritte tutte le missioni del sommergibile inglese, compresa quella del 6 maggio del 43’ in cui cita l’episodio dell’Onda».

Sul caso Onda esistono dunque due punti di vista quello dei pescatori, che i giornali hanno sempre riportato in cui la data dell’affondamento risulta il 25 maggio del 43’, e quello che scaturisce da altre fonti (libri, registri di atti di morte di Porto Torres, Alghero, Ponza ) in cui i nomi e il numero delle vittime non coincidono, così come diversa appare la data dell’affondamento, il 6 maggio 43’. La traduzione del libro Crash Dive, Safari in azione nel Mediterraneo di Arthur Dickson, ritenuto fonte attendibile, verrà resa nota durante l’incontro di domenica 15 dicembre al Museo del mare, preceduta dall’introduzione della Prof. Gabriella Mondardini sull’importanza della cultura del mare.
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