ALGHERO - Nel dietro le quinte della quattordicesima edizione del “Grand Prix Corallo-Città di Alghero”, manifestazione ideata e condotta da Nicola Nieddu, organizzata dall’Asd Valverde di Costantino Marcias, in collaborazione con l’Associazione GiuniRussoArte di Maria Antonietta Sisini, dedicata a Giuni Russo nel decennale della sua scomparsa, il Quotidiano di Alghero ha intervistato la scrittrice Bianca Pitzorno e la cantante Grazia Di Michele.

«Ci siamo conosciuti nel 1985, credo, ad una serata al “Teatro Ciak” di Milano. Erano i primi anni che si parlava di Aids, c’era un terrore enorme e lo spettacolo era nell’ambito di una campagna di accettazione. C’era il sindaco Carlo Tognoli ed una grande quantità di artisti, ma Giuni è stata la stella dello spettacolo, quasi involontariamente, è risultata la più appassionata e generosa. Io ero tra il pubblico e ci hanno fatto conoscere amici comuni». E’ l’inizio del racconto di Bianca Pitzorno, che ricorda come Giuni fosse «un’autentica forza della natura ed aveva radici affettive profondissime in Sardegna. Io ho scritto la sua biografia “Giuni Russo, da Un’estate al mare al Carmelo” (edito da “Bompiani”). Lei era molto devota a Santa Teresa d’Avila e le carmelitane di Milano per lei hanno fatto un’eccezione, l’hanno avvolta come una di loro. Nel libro di parte dagli inizi, lei ha fatto tanta gavetta. A quattordici anni ha vinto Castrocaro, ma era troppo giovane per il premio e partecipò di nuovo l’anno dopo. Poi ebbe un contratto con una casa discografica ed a sedici anni, partì da sola da Palermo verso Milano. La Milano in piena ebollizione di fine Anni Sessanta. Lei diventò ben presto “figlia d’anima” di una signora di Sorso che viveva li, era la mamma di Maria Antonietta Sisini. L’ha vista spersa, prima l’ha invitata a casa per le feste e poi è diventata per lei un’altra figlia. “Tu sei diventata sussinca” dicevamo ed anche lei si sentiva ormai più sarda che siciliana». La scrittrice sassarese ricorda la genesi di “Alghero”, pubblicata nel 1986. «La canzone “Alghero” è nata in un brutto momento, quando la signora Sisini era in ospedale a Sassari e Giuni era in tournèe. Aveva scoperto che c’era un aereo postale che partiva alle tre di notte da Roma e allora, ovunque fosse, appena finito il concerto, si faceva accompagnare in aeroporto per atterrare ad Alghero, passava la mattinata in ospedale e poi ripartiva per il prossimo concerto. Diceva sempre “Sto viaggiando con il cuore triste e mi è venuta questa canzone allegra e di disobbedienza alla mamma”, insomma, tutto il contrario di quello che era il momento che stava vivendo. Sono stata all’inaugurazione del Mirador dedicato a Giuni. Sono stata contenta che il suo primo utilizzo sia stato per una cosa non frivola, ma per ragazzi che studiano. Anche lei studiava tanto. Lei ha sempre avuto una voce straordinaria – conclude - ma capiva che andava educata».

«Ho conosciuto Giuni a Milano e siamo diventate subito amiche – racconta Grazia Di Michele, cantante e noto volto televisivo per aver partecipato, tra l’altro, alla trasmissione “Amici” - C’è stato un momento nel quale ci confrontavamo, io le facevo ascoltare i miei pezzi e lei i suoi. Tra noi c’era amicizia e stima professionale. E’ un ricordo molto bello che mi porto di lei: una professionista ed una bellissima persona. C’è il piacere di partecipare ad uno spettacolo che è un tributo meritatissimo».

Nella foto: Bianca Pitzorno