M. P.
9 agosto 2014
Il sindacato Uiltec ancora una volta interviene contro E.On per sottolineare come la multinazionale tedesca sia in fuga dall’Italia e dalla Spagna. Tra i possibili acquirenti una municipalizzata di Shangai
PORTO TORRES - Il sindacato Uiltec ancora una volta interviene contro E.On per sottolineare come la multinazionale tedesca sia in fuga dall’Italia e dalla Spagna, e che oramai i giorni di permanenza sono davvero contati. Il processo di vendita è in corso da tempo, anche se ai tavoli di trattativa sindacale, E.On continua a negare tutto in senso assoluto. « Si dimostra quanto sino alla fine quest’azienda rimesti nel torbido, magari col suo agire, confondendo gli stessi possibili investitori», attacca la Uiltec. Ancora non si conosce chi si occuperà di bonifiche e che cosa accadrà alla società tedesca che amministra il fotovoltaico «costruito con i contributi dei Sardi», si precisa nel comunicato.
Entro l’11 agosto si procederà con la manifestazione di interesse ad acquistare con offerte non vincolanti, e a fine agosto si aprirà la procedura di vendita con la valutazione delle offerte pervenute. A settembre si avvierà la fase delle manifestazioni d’interesse con proposte vincolanti. Pertanto entro ottobre/novembre, sarà reso noto chi si aggiudicherà E-On produzione e ciò che resta di E-On Italia. «Parrebbe che, la stessa azienda non abbia manifestato contrarietà allo spacchettamento degli asset, ciò può tradursi nel fatto che, il nuovo acquirente potrebbe comprare tutti gli asset, oppure tutti tranne Fiumesanto, o viceversa», afferma il coordinatore settore elettrico Uiltec-UIL, Franco Peana.
Tra i possibili acquirenti, Edison interessata anche a Fiumesanto, ma che avrebbe qualche problema a mettere in piedi l’investimento per la costruzione del 5° gruppo. Enel parrebbe attratta dalla parte idroelettrica di proprietà E-On, in particolare a Terni. Una nuova volontà di acquisto che diventa sempre più prepotente e incalzante nelle ultime settimane, è quella riguardante una municipalizzata di Shangai, teoricamente interessata anche all’investimento sulla costruzione a Fiumesanto. «Come Uiltec, riteniamo che, sia in ogni caso positivo che vi siano manifestazione di interesse, ma ci auguriamo non siano eguali a quelle messe in atto in questi anni da E-On, ovvero mungere al massimo e mandare al tracollo gli impianti. Noi non abbiamo nulla in contrario sulla provenienza o sull’etichetta, al contrario è fondamentale che si facciano gli investimenti, che si porti tecnologia in questo territorio, si garantisca l’occupazione, che si osservino le leggi, si rispetti l’ambiente,altrimenti meglio che si astengano i perditempo», conclude Franco Peana.
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