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A.B. 18 settembre 2014
Piani di Protezione Civile: l’ok dei Comuni
L´Assemblea generale dei sindaci dei Unione dei Comuni dell´Anglona e della Bassa Valle del Coghinas ha approvato all´unanimità i piani di protezione civile da approntare in caso di rischio idraulico, frane e incendi per Bulzi, Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Perfugas, Santa Maria Coghinas, Sedini e Tergu


PERFUGAS - L'Assemblea generale dei sindaci dell’Unione dei Comuni dell'Anglona e della Bassa Valle del Coghinas, riunita in seduta ordinaria a Perfugas e presieduta da Gian Franco Satta, ha approvato all'unanimità i piani di protezione civile da approntare in caso di rischio idraulico, frane e incendi per i Comuni di Bulzi, Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Perfugas, Santa Maria Coghinas, Sedini e Tergu. «Un traguardo importante, raggiunto e tagliato dall'Unione e dai Comuni che ne fanno parte – ha sottolineato Satta - Un'ulteriore tappa del percorso che mettendo al vertice della scala di priorità gli interessi, il benessere e la sicurezza dei cittadini dei centri di appartenenza, punta a migliorare a migliorare le condizioni di vita della popolazione e la fruibilità dei rispettivi paesi».

Post approvazione dei piani di protezione civile e successivamente alla trasmissione agli uffici comunali di pertinenza dell'apposita delibera, proprio in vista della piena attuazione, assimilazione e realizzazione degli intenti proposti, verranno a breve calendarizzati a cura dell'Unione, dei vari responsabili degli Uffici Tecnici, dei volontari dell'Associazione di volontariato Avis di Perfugas, incontri formativi ad hoc nei Comuni, cui saranno invitati a partecipare tutti i soggetti interessati come compagnie barracellari, volontari della protezione civile e Associazioni in genere. Tali incontri serviranno a formare il personale dei “Coc-Centri Operativi Comunali”.

I piani di protezione civile intervengono in situazioni di emergenza in modo da offrire sostegno e garantire piena sicurezza alle popolazioni dei Comuni interessati. In caso di rischio idraulico, evento calamitoso considerato “prevedibile”, in quanto caratterizzato da fattori precursori dell'evento stesso come la pioggia e l'insorgere di zampilli d'acqua torbida sul piano campagna o lungo gli argini, occorre prestare in generale massima attenzione alle diramazioni di allerta diramate. I piani di protezione civile prevedono anche alcune norme di comportamento da attuare al verificarsi delle suddette situazioni di pericolo, un breve decalogo di regole da seguire in fase di auto protezione.

L'incendio boschivo e di interfaccia, la cui analisi di dettaglio per la tipologia di rischio in esame è impostata secondo le modalità previste nel Piano Regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, è evento studiato facendo riferimento a parametri a variabili stabilite che consentono di individuare la vulnerabilità delle zone ed il rischio di pericolosità, secondo le caratteristiche dell'ambiente anche in base alle esperienze precedentemente acquisite. La valutazione del rischio di incendio boschivo e di interfaccia, ha pertanto lo scopo di quantificare la probabilità che l’incendio interfaccia si verifichi e produca dei danni. Anche in questo caso, alcune semplici, ma fondamentali regole di comportamento, possono rivelarsi utili in fase di prevenzione, in caso di incendio in corso ed in riferimento alla segnalazione dell'evento.

In caso di rischio frane, le regole di comportamento contenute nei piani di protezione civile intervengono durante e dopo il verificarsi della frana stessa generata da cause di natura idrogeologica ed idrica. Anche in questo caso, si tratta di norme che puntano a garantire la sicurezza dei cittadini. Alcuni segnali possono rappresentare un campanello d'allarme da segnalare immediatamente alle autorità preposte: può essere utile, in fase di prevenzione, oltre che nelle successive, ascoltare bollettini radio e televisivi legati a condizioni meteorologiche avverse. E’ anche importante contattare il Comune di appartenenza per ottenere informazioni sulla presenza di aree a rischio frana nel territorio comunale.

Nella foto: il lago Coghinas
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