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M. P. 20 settembre 2014
Vendita E.On: Edison in prima fila
Il colosso francese Électricité de France (Edf) spinge e Edison incalza, va avanti così la trattativa privata per la vendita degli asset di E.On, che si pensa di chiudere entro metà ottobre


PORTO TORRES - Il colosso francese Électricité de France (Edf) spinge e Edison incalza, va avanti così la trattativa privata che si pensa di chiudere, per gli ammessi alla short list, entro metà ottobre. La vendita degli asset di E.On Italia entra nel vivo e vede Edison sempre più in prima fila. E' proprio nell'ambito della trattativa privata,che coinvolge anche una cordata italo-svizzera composta, tra l'altro, da primari operatori nazionali, una investment company elvetica assieme a un primario operatore cinese, che si registra infatti un interesse crescente da parte di Edf per spingere la controllata italiana Edison. Questo secondo quanto dichiara il sindacato della Uiltec che comunica che tra circa quaranta giorni si conoscerà il nuovo successore di E.On.

Andrebbe interpretata in questo senso la scrematura tra numerosi consulenti esterni, specie legali e fiscali, ai fini dell'imminente valutazione degli asset. Ma soprattutto l'ipotesi che sarebbe da tempo sul tavolo di creare una Newco dove far confluire in tutto o in parte gli asset italiani di E.On e quelli di Edison (tenendo conto della recente nascita del polo Fer con F2i), per poi valutarne la quotazione (per questa via potrebbe arrivare una buona parte del prezzo finale d'acquisto che il gruppo tedesco continua a collocare attorno ai 2,5 miliardi di euro). Soluzione che però, secondo quanto sostiene la Uiltec, che a quanto risulta, già in passato sembra non abbia troppo convinto il vertice tedesco che intende chiudere ad un importo più elevato. Il negoziato quindi resta aperto.

Nel comunicato si legge inoltre che nel frattempo, la ventina di candidati ammessi a suo tempo alla data room nell'ambito della short list che ha fatto seguito alle manifestazioni d'interesse , si appresta a partecipare alle "management presentation" degli asset coordinate dall'advisor Goldman Sachs assistito dallo studio legale Chiomenti (procedura che risulta già effettuata per la vendita in corso Spagna). Il tutto in un periodo compreso tra la fine del mese e le prime due settimane di ottobre. «Ma le parti sociali vengono tenute regolarmente al di fuori, cosa per cui le Segreterie Nazionali hanno scritto non solo ai vertici tedeschi di E-On, ma anche al ministero negli scorsi giorni», informa il Coordinatore Regionale settore elettrico Uiltec-Uil, Franco Peana. Secondo quanto comunica il segretario Peana, l'agenda del vertice E-On di Dusseldorf conferma infatti, almeno nelle intenzioni, l'accelerazione impressa di recente, con l'obiettivo di passare subito dopo alle offerte vincolanti per chiudere l'operazione entro fine anno.

In questo, pressata dall'esigenza di completare il capitolo dismissioni con l'importante "dossier Italia" anche alla luce di nuove problematiche emergenti altrove, come in Russia dove sono stati svalutati gli asset e Brasile, dove l'espansione è in salita per le vicende del socio brasiliano del colosso tedesco, Eike Batista. Parallelamente all'iter assegnato ai partecipanti alla short list, prosegue come detto quello dei due potenziali acquirenti dell'intero pacchetto di impianti e partecipazioni (lo ricordiamo, 6 GW circa di generazione cui si aggiungono le quote di Olt e Tap, sempre al centro delle cronache ,ma anche poco meno di 900 mila clienti elettricità-gas).

A tal proposito sempre più accreditata la possibilità che gli impianti idroelettrici di Terni ritornino di proprietà dell’Enel, alla stessa pare interessino anche i circa 800.000 clienti che assorbirebbe Enel Energia. Al riguardo, da registrare che adesso i candidati all'acquisto di tutti gli asset sarebbero raddoppiati: oltre a Edison e alla cordata italo-svizzera ci sarebbero infatti proposte da parte di due degli ammessi alla short list da individuare, probabilmente, nella nutrita pattuglia di fondi che ne conta quasi una dozzina. «Ciò che rimarchiamo con forza come Uiltec – sottolinea Peana - è che inizialmente tutto faceva pensare ad una revisione del portafoglio, ora si concretizza la vendita vere e le parti sociali non possono starne fuori, ad apprendere notizie dalla stampa specializzata o tramite pettegolezzi dei corridoi di palazzo». Il segretario Uiltec aggiunge: «Quanto sta per accadere è una cosa seria, il sindacato è stato da sempre parte integrante dei processi di cessione di ramo di azienda, nel nostro settore e avvenuto con Elettrogen dopo la cessione da parte di Enel, sovraintendendo a tutta la parte normativa e contrattuale, la vendita da Elettrogen ad Endesa, stessa cosa nel passaggio tra Endesa ed E-On».

Franco Peana, inoltre, denuncia: «qualcuno ci vuole tenere fuori, in un momento molto importante, dove non è un piccolo dettaglio se il nuovo acquirente, acquista l’intero pacchetto o meno. Dove si possono costruire tutte quelle garanzie legate al passaggio, ma anche quelle per il futuro, con a disposizione la grande esperienza maturata in tanti anni da sindacati di una grande categoria di Lavoratori». In questi contesti lo studio di alcune dinamiche, permette di apporre dei correttivi, per armonizzare meglio fasi critiche attuali o future, istituendo gli eventuali paracadute e relative uscite di emergenza in relazione alle varie situazioni che potrebbero venirsi a creare.«Certo è che, come Uiltec, - continua Peana - riteniamo che il Ministero in totale solitudine gioca la partita con E-On, mantenendoci al di fuori delle trattative, ma questa è una tematica che ci riguarda e non staremo solo a guardare». Il sindacato Uiletc per due anni e mezzo ha protestato con scioperi ed iniziative pubbliche, nonostante si siano sentiti ignorati dalla politica: «questa ambiguità ministero-imprenditoriale, ci mette da subito nelle condizioni di spolverare una serie di iniziative di protesta», conclude il segretario regionale Uiltec, Franco Peana.
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