E´ la posizione espressa dalla Fondazione Sef Torres sulle polemiche tra la società e l´amministrazione comunale
SASSARI - «Abbiamo accolto con grande amarezza lo sfogo del presidente della Torres, Domenico Capitani, che nel corso di una conferenza stampa ha denunciato le difficoltà nel portare avanti il suo progetto sportivo. Si è parlato di un clima di ostilità, poca collaborazione, se non addirittura ostracismo, mostrato a più riprese e in maniera indistinta, in ambiti istituzionali e non. Non entriamo nel merito delle questioni, perché non ci compete, ma riteniamo gravissimo che un imprenditore che ha deciso di accettare la sfida onerosa di gestire una società tra i professionisti, quali che siano gli interessi, gli errori commessi o addirittura le simpatie personali nei suoi confronti, sia costretto a denunciare pubblicamente difficoltà di questo tipo nel fare sport a Sassari, tanto da meditare di lasciare». E' la posizione espressa dalla Fondazione Sef Torres sulle polemiche tra la società e l'amministrazione comunale [
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«Il calcio è oggi un’impresa che necessita di denari, che cresce attraverso lo sforzo organizzativo e gestionale di chi ci investe ma che offre anche opportunità di lavoro, può veicolare messaggi positivi, unire una comunità. Il calcio, per noi, è soprattutto un patrimonio immateriale. La Torres è una risorsa collettiva da tutelare e difendere, e non può e non deve essere percepita come fonte di problemi. In qualità di rappresentanti di coloro che nel nostro ente hanno creduto, dando vita all’unica Fondazione in Italia gestita unicamente da tifosi, senza scopo di lucro ma con finalità sociali e culturali, sentiamo preciso il dovere di richiamare all’attenzione di tutti l’importanza di rispettare non soltanto una singola persona (che ha colmato un vuoto lì dove tanti imprenditori locali hanno abdicato al loro ruolo) ma una società che, nonostante tutte le vicissitudini, i tradimenti sportivi, le delusioni del passato, continua a vivere nell’amore della gente e negli occhi di coloro che si riconoscono nei principi che hanno ispirato i padri fondatori della Torres nel lontano 1903».
Nella nota si parla anche di futuro: «il messaggio è chiaro e discende dal nostro statuto: ricreare un clima di fattiva collaborazione tra tutti, perché i nostri giovani possano continuare a vestire i colori rossoblù, perché la Torres possa proseguire il suo percorso tra i professionisti e portare in giro per l’Italia la nostra bandiera e il nostro orgoglio di appartenere all’amata città di Sassari».
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