M. P.
10 ottobre 2014
Disponibilità al confronto con le istituzioni da parte di Syndial, in riferimento alla mozione sulla portualità industriale approvata in consiglio comunale, sulle ridelimitazioni delle concessioni demaniali portuali in seno a Eni
PORTO TORRES - Disponibilità al confronto con le istituzioni da parte di Syndial che, in riferimento alla mozione sulla portualità industriale presentata in consiglio comunale da alcuni consiglieri comunali, comunica che il pontile Secchi non è strategico per il proprio business e che la società ha già predisposto un piano di decommissioning dell’asset, di cui si prevede la demolizione tra il 2015 e 2016, con l’auspicio della definizione del percorso entro il primo semestre 2015. In realtà la mozione sulla portualità (primo firmatario Massimo Piras), discussa e modificata secondo le indicazioni della conferenza dei capigruppo, e approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, si riferisce anche alle aree retroportuali, «che debbono essere cedute secondo delle regole che rendano vantaggioso l'insediamento di nuove intraprese interessate allo sfruttamento delle utilities esistenti», precisa Piras.
Oggetto della mozione è proprio la ridelimitazione delle concessioni demaniali portuali in seno ad Eni con la liberazione delle infrastrutture non utilizzate affinché queste possano essere immediatamente messe a reddito con la ricerca di nuovi operatori mondiali pronti ad occupare le aree logistiche di interesse strategico del porto di Porto Torres. Nella mozione la richiesta al sindaco di farsi promotore dell’ incontro tra il Consiglio Comunale di Porto Torres, la Regione Autonoma della Sardegna, la Camera di Commercio del Nord Sardegna, Confindustria, la Provincia ed i Sindaci dell' Area Vasta del Nord Ovest Sardegna.
«Partendo dal presupposto essenziale secondo cui il porto di Porto Torres è un porto nazionale di interesse sovraterritoriale, - sottolinea Piras - non è più procrastinabile l'attivazione di un tavolo dei trasporti che si occupi sia dell'implementazione dei collegamenti con la penisola ed i paesi europei sfruttando il progetto Optimed, sia dell'individuazione di un nuovo soggetto, privato o misto pubblico/privato, che si sostituisca ad Eni per la gestione delle infrastrutture esistenti dichiarate dalla stessa multinazionale non più asset prioritari». Altre priorità per il rilancio della portualità, rilevate nella mozione: la rigassificazione e la zona franca doganale.
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