Alle 15 il tavolo al Ministero, davanti alla sede di via Flavia circa 400 lavoratori aspettano risposte. La Geasar ha diffidato il pilota di Meridiana, Andrea Mascia, e l'assistente di volo Alessandro Santochini, a proseguire la protesta che dura da sei giorni sulla torre dell'illuminazione a 35 metri d'altezza
OLBIA - Meridiana conferma i 1366 esuberi. E' questa la posizione ribadita dalla compagnia aerea nel corso del tavolo al ministero del Lavoro sulla vertenza della compagnia. Il confronto è poi proseguito senza l'azienda, ma solo tra istituzioni e sindacati che si sono spaccati sul seguito della trattativa con Meridiana.
Il rischio è che domani l'azienda apra una nuova procedura di mobilità. Dopo che la compagnia sarda, al tavolo al Ministero del Lavoro, ha confermato i 1.366 esuberi (su 2.200 dipendenti), una parte dei sindacati ha posto alcune condizioni per affrontare la trattativa: una compagnia unica Air Italy-Meridiana; piano industriale di crescita e applicazione del contratto nazionale del trasporto aereo. La Uil Trasporti, invece, chiede di continuare a trattare.
Alla notizia che la compagnia sarda non ha retrocesso di un posto rispetto all'ultimo incontro al ministero, davanti alla sede del Ministero in via Flavia, si è scatenata la reazione dei 400 dipendenti arrivati a Roma. Nel pomeriggio, sotto il pilone della luce che da sei giorni ospita la protesta di pilota e assistente di volo a 35 metri d'altezza, si è svolto un Consiglio comunale aperto per discutere della vertenza. La Geasar, società di gestione dell'aeroporto di Olbia, stamane li ha diffidati. «E' nostro dovere diffidarvi nel perseguire la pericolosa e dannosa condotta e intimarvi di liberare immediatamente l'infrastruttura occupata», è scritto nella lettera fatta recapitare ai due dipendenti di Meridiana.
Prima pubblicazione alle 8
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