ALGHERO - Via libera in Consiglio comunale all'Imposta di Soggiorno ad Alghero. La delibera è stata approvata nella seduta di ieri sera (martedì) con 15 voti a favore, 2 astenuti e 7 contrari. La tassa entrerà in vigore dal 1 gennaio 2015 e varierà dai 2 euro a pernottamento (strutture alberghiere 4 stelle e oltre) ai 0,30cent (campeggi all’area aperta), per un massimo di sette giorni, con una serie di esenzioni e sconti. Le tariffe stabilite saranno abbattute del 50% in bassa stagione, dal 1 ottobre al 30 aprile.

Sin dal suo annuncio, avvenuto nel primo incontro pubblico del sindaco [LEGGI], l'imposta ha trovato l'opposizione degli operatori turistici, albergatori in particolare [LEGGI], ma la piena condivisione della maggioranza degli algheresi [SONDAGGIO] Malumori di cui ieri si è fatta portavoce l'opposizione in Aula, in particolare Salaris di Ncd che ha letto una lettera della categoria rivolta all'amministrazione, e Daga del Pd che ha messo in guardia dal rischio di perdere posti di lavoro. Pais di Forza Italia ne ha messo addirittura in dubbio la validità in qualità di contributo ambientale: «i soldi possono andare al Colosseo ma non a pulire le aiuole caro sindaco». Piras di Ncd ha chiesto il ritorno in commissione del documento per una più ampia discussione sul regolamento e Porcu del M5S ha fatto un passo indietro: «prima pensiamo a creare attrattive affinchè questa città diventi un punto di riferimento». I consiglieri di maggioranza hanno difeso la volontà della giunta, rimarcando l'allineamento ad altri 649 comuni in Italia: «ce l'ha Sabaudia, Impruneta, cos'ha Alghero meno di loro?».

Tra gli interventi anche quelli del sindaco Mario Bruno che ha riportato la tassa alla sua finalità: quella di contribuire alla gestione del verde, del decoro pubblico e della promozione turistica. «Solo con il bilancio comunale non ce la potremo fare» ha detto il primo cittadino all'aula. Nel suo discorso ha anche accennato a dei punti nevralgici sul turismo del territorio, «l'aeroporto rischia di scomparire» e «il porto per cui decideranno gli altri» e ha bacchettato il consiglio intero: «nessuno ne parla»; e l'opposizione in particolare: «usciamo dalla logica del luogo comune e del pettegolezzo». Prima della conclusione c'è anche tempo per qualche "giochetto di prestigio": la minoranza nota che molti consiglieri della parte opposta sono fuori (mentre la discussione è aperta) ed esce per far mancare il numero legale, a quel punto rientrano tutti e la seduta prosegue senza problemi. Che dire, "the show must go on" (lo spettacolo deve continuare) in via Columbano, e sempre a tremila euro (circa) a seduta.

CONSIGLI COMUNALI 2014