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Porto Torres 24notizieportotorresPoliticaAmministrazione › Porto Torres: «Caso Garau, rispettate le sentenze»
Mariangela Pala 22 ottobre 2014
Porto Torres: «Caso Garau, rispettate le sentenze»
Sul caso dell´annullamento del licenziamento di Garau, il Partito democratico chiede che vengano rispettate le sentenze che condannano l’amministrazione comunale al reintegro e al risarcimento retributivo del dirigente


PORTO TORRES - «Preliminarmente, per evidenti ragioni di competenza, si deve evidenziare che l’appellante dott. Marcello Garau è stato reintegrato nelle sue funzioni di dirigente tecnico - ambientale con la sentenza n. 187/2013 della Corte d’Appello di Cagliari - Sezione distaccata di Sassari, la quale ha accolto il ricorso dello stesso avverso la sentenza di rigetto del Tribunale civile di Sassari n. 1051/2012, annullando il licenziamento e condannando l’amministrazione comunale di Porto Torres a risarcire l’appellante delle retribuzioni non percepite a causa del licenziamento». E’ quanto si legge nella sentenza depositata dal Consiglio di Stato in data 2 ottobre 2014 riguardo alla vicenda del licenziamento del dirigente del settore Ambiente del comune di Porto Torres, Marcello Garau, caso che verrà affrontato in Consiglio comunale attraverso la mozione presentata dal gruppo consiliare del Partito democratico.

Luciano Mura (primo firmatario), Massimiliano Ledda e Lisa Sorrenti chiedono al consiglio comunale di impegnare il sindaco «a porre in essere tutte le azioni affinché si possano eseguire senza indugio le sentenze della Corte di Appello e del Consiglio di Stato con la immediata reintegra del Dirigente, a diffidare i Dirigenti a porre in essere atti che potrebbero portare con ragionevole certezza l’Ente a ingentissimi danni con gravi ripercussioni per le casse comunali e se ciò non avvenisse affinché immediatamente il Sindaco attivi le procedure di tutela dell’Amministrazione Comunale». Il fatto risale al 2009 quando Marcello Garau vinse il concorso comunale di dirigente tecnico-ambientale a tempo indeterminato. Tuttavia il secondo classificato, Mario Salvatore Cappai, aveva presentato ricorso davanti al Tar della Sardegna, chiedendo l’annullamento per vizi di violazione di legge ed eccesso di potere e la dichiarazione di nullità del contratto di lavoro.

Nel maggio 2011, il licenziamento da parte del Comune di Porto Torres, motivato da una presunta falsificazione dei requisiti per diventare dirigente. Un provvedimento «impugnato a tutela oltre che del lavoratore, anche del corretto funzionamento dell’Amministrazione e della gestione della cosa pubblica» aveva dichiarato l’avvocato dell’ex dirigente Garau, Marco Enrico. Le sentenze nei vari gradi di giudizio, in questi anni hanno riconosciuto l’esistenza dei requisiti richiesti dal concorso e legittimato il reintegro di Garau nelle funzioni di dirigente tecnico-ambientale. «In quel momento restava solo da chiedersi cosa poteva essere mai accaduto per convincere l’Amministrazione comunale a ribaltare completamente tutte le valutazioni che fece in sede di assunzione di Garau e poi in sede di giudizio nel contenzioso instaurato dal Cappai davanti al Tar, fino a farle commettere una serie di macroscopiche irregolarità pur di giungere al licenziamento del Dirigente», si legge nel dispositivo.

Una cosa è certa, secondo i consiglieri del Pd, «un fatto significativo è accaduto ed è stato il cambio di maggioranza politica alla guida del Comune con l’elezione alla carica di sindaco di Beniamino Scarpa, avvenuta all’esito delle elezioni amministrative del 13 e 14 giugno 2010. – sottolinea Luciano Mura - Saranno altre Sedi a valutare quale rilievo ciò possa avere avuto e quale luce sinistra getti sulla vicenda che si è narrata. Secondo noi – precisa Luciano Mura - non si tratta di una coincidenza temporale che si possa ragionevolmente ritenere casuale». Nelle dieci pagine della mozione si precisa come il licenziamento era stato annullato lo scorso anno dalla Corte d’Appello di Cagliari, sezione distaccata di Sassari, pertanto l’ex dirigente poteva chiedere già da allora di rientrare al lavoro.

Ma la sentenza della Corte d’Appello non è stata ottemperata dal comune e i 120 giorni che la legge concede all’amministrazione pubblica per applicare le sentenze, sono scadute il 29 novembre 2013. «Chi ne ha competenza non aveva allora e oggi più di allora alcuna intenzione di reintegrare Garau nel proprio posto di lavoro nei modi richiesti dalla sentenza e tantomeno di applicare la sentenza della Corte d’Appello che condanna l’Amministrazione al risarcimento del danno quantificato nella misura delle retribuzioni non percepite dal licenziamento alla reintegra, oltre accessori di legge», sostengono i consiglieri del Pd. Interessi su interessi che corrono a spese del Bilancio comunale.
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